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Libreria Dante & Descartes: nuovo spazio, stesso stile

Libreria Dante & Descartes: nuovo spazio, stesso stile

NAPOLI. «Via Mezzocannone cominciava e finiva con una libreria. Ogni angolo della via era occupato da una libreria». Lo ricorda Raimondo Di Maio, proprietario della storica libreria napoletana Dante & Descartes. Con i suoi libri e progetti editoriali – da anni è procacciatore di rarità per l’amico Erri De Luca e con la sua casa editrice ha pubblicato per primo in Italia i versi del Premio Nobel Louise Glück – ha percorso il centro Storico, da Port’Alba a via Donnalbina, e infine su e giù per Mezzocannone. Proprio in questi mesi Di Maio è alle prese con un nuovo trasloco, passando dal civico 89 al 63.

«Nuovo spazio, stesso stile – racconta Raimondo Di Maio – Perchè è il libraio che fa la libreria. Avrò maggiore spazio per rendere più organica la furizione e per ospitare un piccolo mercatino del libro, un sabato e domenica di ogni mese». E mentre il settore dell’editoria prosegue la caduta in una crisi che sembra non avere una via di uscita, il libraio resiste con i suo clienti di appassionati e cultori. «Al piagnisteo ormai tipico del libraio, che sembra sempre in attesa di un monumento nazionale, io scampo mantenendo la mia indipendenza. L’inaugurazione del nuovo spazio è prevista per l’8 marzo».

È fatto della stessa pasta del padre, Giancarlo Di Maio, che da dieci anni gestisce lo spazio di Piazza del Gesù. Con altre tre librerie napoletane – Tamu a via Santa Chiara, Perditempo a San Pietro a Majella, e Librido di via Nilo – ha creato LIRe. Librerie Indipendenti in Relazione. «Si potrebbe definire un consorzio, ma in realtà è qualcosa di più. È un modo per mettere in rete i saperi facendo forza, al tempo stesso, sulle nostre specificità. Per fortuna ci sono milioni di modi per fare libreria, ognuno di noi ha il suo».

Quattro mondi diversi, distanti fra loro poche centinaia di metri. «Le nostre sedi sono distanti fra loro pochi metri ma ognuna è per fortuna differente dall'altra e ha libri differenti. Da giugno 2020 promuoviamo incontri che mettono il libro al centro. Abbiamo iniziato con la passeggiata letteraria nella “Napoli Porosa”, prendendo spunto e nome dal saggio di Walter Benjamin. In un periodo in cui non era possibile organizzare presentazioni a causa della pandemia da Covid-19, abbiamo escogitato questo modo per parlare di libri». Tutte le forze di LIRe sono adesso concentrate nella preparazione dell’evento più importante: il 6, 7 e 8 maggio si terrà infatti a Napoli il Festival dei Librai.

«Ospitato da Le Scalze a Salita Pontecorvo, il festival comprenderà presentazioni, incontri con gli autori, workshop. Stiamo investendo molto in questo progetto e non chiediamo aiuti istituzionali. Diverse realtà del territorio si sono già proposte di aiutarci e stiamo valutando nuove forme di autofinanziamento. Insomma, il nostro entusiasmo ha trovato risposta». Eppure non sono poche le difficoltà che Giancarlo Di Maio, come tutti i librai, sta incontrando in questo difficile periodo di “ripresa”. E in tempi in cui si parla tanto di cultura, l’occupazione di suolo pubblico garantita gratuitamente a chi si occupa di ristorazone non include la categoria.

«Ho sempre organizzato incontri e presentazioni nello spazio antistante il mio negozio a Piazza del Gesù – prosegue Giancarlo Di Maio – Ho sempre pagato l’occupazione di suolo pubblico, ma le cifre richieste ultimamente sono diventate esorbitanti. Ed è ridicolo considerando che, se al posto dei libri avessi venduto birre e aperitivi, sarebbe stato gratuito. Nulla contro bar e ristornati, ne sono anche io fruitore. Ma trovo assurdo che si parli tanto di roccaforti della cultura quando poi non vengono nemmeno garantite pari opportunità».

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