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Addio a Salvatore Pica: una vita tra design, arte e cultura

Addio a Salvatore Pica: una vita tra design, arte e cultura

Lutto a Napoli per la morte di Salvatore Pica. L'operatore culturale 83enne, molto noto in città, è morto ieri per una serie di complicazioni polmonari pregresse al Covid che lo avevano costretto anche al ricovero al Cotugno di Napoli.

Nato a Napoli nel 1939, imprenditore e scrittore esperto di arte e design, dal dopoguerra, è stato uno dei primi operatori culturali a promuovere la cultura del design e dell'arte contemporanea nel mezzogiorno italiano.

Con la Pica Gallery, ha lavorato come curatore e gallerista sostenendo i giovani artisti, tra i quali vi sono Lino Fiorito, Gennaro Castellano, Adriana De Manes, Matteo Attruia, Pierre-Yves Le Duc. Inoltre ha aiutato a riscoprire artisti, da lui promossi nel passato, come Renato Barisani e Sergio Fermariello.

Con lo scrittore Lucio Rufolo, Pica è stato membro fondatore dell'Accademia della catastrofe, un movimento situazionista che ha animato trasversalmente la cultura popolare e quella alta di Napoli.

Pica è autore di saggi antropologici in stile autobiografico ed etnografico. Ha trattato sull'antropologia della metropoli, la donna, i napoletani, in diversi scritti pubblicati da editori storici come Dante & Descartes e Colonnese.

IL RICORDO DI MANFREDI. «Ci ha lasciato Salvatore Pica, un napoletano geniale. Personalità eclettica e capacità di contaminare design e cultura. La città ed i napoletani lo ricorderanno con affetto». È il ricordo del sindaco di Napoli Gaetano Manfredi.

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