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18 Ottobre 2022 - 19:33
I reggimenti esteri al servizio delle Due Sicilie
Per 30 anni - scrive lo storico Giacinto de’ Sivo - i reggimenti svizzeri “erano stati modelli di fede e di valore”. Ferdinando II, con decreto del 20 marzo 1850, aggiunse ai quattro reggimenti al servizio delle Due Sicilie il battaglione del 13° Cacciatori, poi al comando del maggiore svizzero Johann Lucas von Mechel (nella foto). Ma “da più anni si lavorava a corromperli” e l’operazione riuscì con l’aiuto dell’ambasciatore piemontese a Napoli, Giulio di Gropello, “autore e motore della congiura”. Con il pretesto dell’ordine del Governo svizzero, in mano al partito radicale, di togliere dalle bandiere dei reggimenti le armi dei Cantoni, il lavorio delle sette ed i napoleoni d’oro distribuiti dal Piemonte, la sera del 7 luglio 1859 i reggimenti svizzeri si ammutinarono. Era quello che i liberali aspettavano per chiederne a re Francesco II lo scioglimento. Non tradì il 13° Cacciatori e gli svizzeri rimasti fedeli confluirono in tre battaglioni esteri. Nella battaglia del Volturno von Mechel attaccò ai Ponti di Maddaloni. La brigata Eberhard di Nino Bixio si sbandò.
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