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18 Ottobre 2022 - 19:47
Il ruolo decisivo dei soldati reclutati con trattati tra il Regno di Napoli ed i cantoni dal 1825 al 1835. (Nella foto, la copertina del libro di Massimo Fiorentino e Ufficiali e soldati del 4° reggimento svizzero tra il 1836 ed il 1839. Collezione privata. Château de Morges, Cantone di Vaud )
Massimo Fiorentino, storico militare specialista degli Eserciti degli Stati preunitari, (ha realizzato per l’Ufficio Storico dello Stato Maggiore del’Esercito, insieme a Giancarlo Boeri e Pietro Crociani, il volume in due tomi “L’esercito borbonico dal 1830 al 1861”) ha avviato dal 1988 una ricerca sulle unità svizzere al servizio del Regno delle Due Sicilie. Sul tema ha appena pubblicato “Il Rosso & l’Oro. Uniformi, equipaggiamento ed armamento delle unità svizzere al servizio del Regno delle Due Sicilie” (Curie Conseils SAS, Trélazé 2022) con materiali ed iconografia in gran parte inediti. È il primo di quattro volumi previsti. Il libro sarà presentato a gennaio a Napoli.
Perché occuparsi delle uniformi delle truppe svizzere al servizio del Regno delle Due Sicilie? Da un punto di vista storico, la risposta è chiara: la Divisione Svizzera fu una parte essenziale, sul piano ordinamentale e tattico, del Reale Esercito del Regno delle Due Sicilie. Create nel quadro della riorganizzazione delle truppe borboniche dopo il disastro del 1821 e la conseguente occupazione austriaca, le unità svizzere, in quanto corpo di élite, divennero uno dei cardini delle riforme attuate da Ferdinando di Borbone, dapprima come Comandante Generale dell’Esercito (1827-1830), e poi come sovrano, secondo del nome (1830-1859). Il loro scioglimento, amaro frutto dell’“ammutinamento delle bandiere” della notte del 7 luglio 1859, assurse a segnale strategico del declino militare napoletano; così come la morte di Ferdinando II, appena 45 giorni prima, ne era stato il preludio politico. Creata per sostenere il rinnovato esercito delle Due Sicilie, la Divisione Svizzera, dopo aver giocato un ruolo decisivo nel 1848 e 1849, ne anticipava, con la sua dissoluzione, la fine. Il soggetto delle Capitolazioni con le quali le unità vennero reclutate conduce anche ad interrogarsi sulla natura di queste truppe troppo spesse liquidate, sulla scia della propaganda unitaria, mazziniana e liberale, quali “mercenarie”. Le Capitolazioni con il Regno delle Due Sicilie furono dei trattati internazionali stipulati tra la Corona napoletana ed i Cantoni, approvati dalla Dieta Federale svizzera, che disciplinavano il reclutamento di tali unità. Emerge quindi, sottile, la distinzione tra il “servizio estero” dei soldati e cittadini svizzeri; ed il mercenariato privato. Da un punto di vista uniformologico, le tenute dei reggimenti svizzeri di Napoli costituiscono un filone affascinante che in realtà ricopre tutta l’evoluzione delle uniformi borboniche dell’Ottocento.
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