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Quei morti del Sud nascosti dal racconto del Risorgimento

Quei morti del Sud nascosti  dal racconto del Risorgimento

I primi 900 prigionieri napoletani sbarcarono a Genova il 7 ottobre 1860. L’8 novembre ne arrivarono 3.600. Destinazioni: la fortezza-prigione di Fenestrelle, Alessandria, Milano, Genova. Giuseppe Cangemi, docente di Metodologia e Tecnica della ricerca, ha ricostruito, lavorando sui ruoli matricolari dell’Esercito piemontese, negli archivi di Stato e comunali, sui registri parrocchiali, la deportazione dei soldati dell’Esercito delle Due Sicilie. Dal 7 ottobre 1860, al Nord arrivarono a ondate i capitolati di Capua, i reduci del Volturno, i tantissimi che rifiutavano di arruolarsi nel nuovo Esercito. Quanti furono i deportati nei campi di concentramento e di rieducazione piemontesi? Almeno 32mila, secondo lo studioso Fulvio Izzo, solo a Fenestrelle e San Maurizio; 60mila in totale nella relazione del generale piemontese Federico Torre, direttore delle Leve. Alessandro Barbero, uno studioso del Medioevo di formazione comunista, arruolato a difesa della vulgata risorgimentale, ha consultato 65 fasci dell’Archivio di Torino su 2.773 unità archivistiche presenti e 16 fasci dell’Archivio dello Stato Maggiore dell’Esercito e sostiene che a Fenestrelle i morti furono 5… 

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