Tutte le novità
16 Gennaio 2023 - 15:15
La versione sacra del famosissimo brano d'amore composta dal poeta Raffaele Sacco piacque tanto al Cardinale che ne chiese dei versi in forma religiosa (inquadra il Qr code e ascolta tutta la canzone)
“Te voglio bene assaie”, il brano che avrebbe dato inizio alla tradizione della grande canzone classica napoletana, ebbe una versione sacra grazie al Cardinale Sisto Riario Sforza. Lo testimonia Salvatore Di Giacomo nel suo libro “Celebrità Napoletane”, pubblicato nel 1896. Il testo della canzone è del poeta Raffaele Sacco. La musica - secondo lo stesso Di Giacomo, che scrive di poterne “fornire le prove” - sarebbe di Gaetano Donizetti, ma altri la attribuiscono al maestro Filippo Campanella, un musicista amico di Sacco. “Te voglio bene assaie”, era stata presentata alla Piedigrotta del 1835 ed aveva conosciuto un successo straordinario.
Il Cardinale Riario Sforza - scrive Di Giacomo - ricevette in udienza l’autore del testo e gli espresse il desiderio che la canzone “avesse un soggetto sacro”.
Il poeta, seduta stante, compose un testo di 12 strofe intitolato “Dio a l’ommo”, che immagina un dialogo nel quale Gesù Salvatore manifesta il proprio amore, non ricambiato, nei confronti dell’uomo.
Ecco l’ultima strofa della versione sacra della canzone.
"Vi’ ca li juorne fuieno!
La morte n’aspettare
Si a me tu vuo’ turnare
Nun fa difficultà
Nun fa cumm’ a tant’autre
Dicenno: e ogge e craie…
Te voglio bene assaie
E tu nun pienze a me!"
Copyright @ - Nuovo Giornale Roma Società Cooperativa - Corso Garibaldi, 32 - Napoli - 80142 - Partita Iva 07406411210 - La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo - Il giornale aderisce alla FILE (Federazione Italiana Liberi Editori) e all'IAP (Istituto di autodisciplina pubblicitaria) Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo giornale può essere riprodotta con alcun mezzo e/o diffusa in alcun modo e a qualsiasi titolo