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Cecilia Francese: «Le recupereremo le Comprese, sono la nostra Storia»

Cecilia Francese: «Le recupereremo le Comprese, sono la nostra Storia»

Il Sindaco di Battipaglia: «Fondi dello Stato insufficienti, provvederemo con il nostro attivo di bilancio. Perché vogliamo rifare il luogo dell’identità»

«Abbiamo un progetto per recuperare l’area dove sorgevano le Comprese. Speriamo di farcela entro un anno», dice al ROMA il sindaco di Battipaglia, Cecilia Francese. Le abbiamo rivolto alcune domande.

Che cosa rappresentano quelle case nella memoria storica di Battipaglia?

«La nascita della nostra città. Per me anche il luogo dove sono cresciuta. Ci abitavano mia nonna, e i miei zii, che avevano acquistato una Compresa agli inizi del secolo scorso. Battipaglia era una frazione di Eboli. Siamo diventati Comune autonomo nel 1927, ma le Comprese nascono molto prima, con il terremoto di Melfi. La ricostruzione, però, fu talmente rapida, che gli abitanti di Melfi - secondo il prof. Antonio Cestaro - non fecero in tempo a trasferirvisi e nelle Comprese andarono ad abitare i residenti. Nel 1941, nella nostra chiesa principale, Santa Maria della Speranza, si stabilirono i Padri Stimmatini».

Un’identità da salvaguardare...

«Credo molto nella necessità di conoscere la propria Storia. Si deve studiare a scuola perchè aiuta a comprendere il divenire. Alle giovani coppie che sposo in Municipio regalo un libro: “Saluti da Battipaglia. Viaggio attraverso le cartoline illustrate dal 1900 al 1970”, (di Francesco Bonito, ndr) certo, negli anni le Comprese hanno subito trasformazioni per rispondere ai bisogni della gente. In origine il bagno era in una corte. Le case erano allineate in doppia schiera, con i bagni fuori. Si cominciò a costruirli dentro, poi ad allargare i cortili, dove si stendevano i panni e si svolgeva la vita degli abitanti. Ma l’espansione edilizia abusiva tra gli anni ’60 e ’80 le ha mangiate. Qualcuno ci ha costruito sopra uno o due piani, e quindi la loro immagine originaria si è persa. Oggi sono inglobate dalla città che è cresciuta intorno: palazzoni, case una dietro l’altra. Sono le difficoltà con le quali ci siamo misurati per il nuovo piano urbanistico».

La sua amministrazione ha annunciato investimenti per la riqualificazione dell’area storica delle Comprese. A che cosa pensate?

«Vorrei recuperare il nostro nucleo storico. Abbiamo ottenuto un finanziamento di 180mila euro dal Ministero degli Interni, ma naturalmente è insufficiente e abbiamo previsto di integrare con nostri fondi. Pavimentazione e marciapiedi sono da rifare, dobbiamo scegliere una pietra adeguata e realizzare una illuminazione speciale. L’idea è di pedonalizzare via Michele Sica, la trasversale, dove c’è il Cinema Bertoni e la piazzetta davanti al Santuario per farne uno spazio dove incontrarsi recuperando lo spirito del nostro paese e le nostre origini».

A quanto ammonterà l’investimento complessivo?

«Non lo so ancora. Ma approviamo il rendiconto con un avanzo di 18 milioni di euro, e non baderemo a spese».

Ci dia un tempo per vedere l’area delle Comprese riqualificata.

«I lavori dovevano iniziare a gennaio, li ha fermati il maltempo. Cominceranno a fine febbraio, e dovremmo concludere nel giro di un anno. La pietra che sceglieremo per la ripavimentazione dovrà essere importante. I soldi li prenderemo dal nostro bilancio».

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