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Mann, riapre l'ala occidentale: ecco la sezione “Campania romana"

Mann, riapre l'ala occidentale: ecco la sezione “Campania romana"

Il Museo Archeologico Nazionale di Napoli arricchisce il suo arsenale espositivo con una importante novità: apre al pubblico la sezione "Campania Romana. Sculture e pitture da edifici pubblici". Nel complesso circa 2000 mq di sale comprese negli spazi dell'ala occidentale, i cui ambienti storici non erano fruibili da oltre cinquant'anni. In totale sono 240 le opere esposte, una vera e propria summa dell'arte romana, che si espresse fertile in regione e nel sud Italia. L'allestimento parte da una suggestione: è come se il visitatore camminasse lungo gli assi viari degli antichi centri romani della Campania, andando a sbirciare tra gli stupefacenti apparati decorativi degli edifici pubblici, scoprendo come l'arte fosse, per i nostri antenati, un'esperienza del quotidiano. Alla cerimonia di inaugurazione della nuova sezione ha preso parte anche il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano.

«Oggi - spiega il titolare del MiC - avviamo un percorso di ampliamento del Mann che porterà uno dei musei archeologici più importanti al mondo a raddoppiare la sua presenza in città con una nuova sede a Palazzo Fuga (per il quale Sangiuliano annuncia un ulteriore investimento di 33 milioni ndr). Il valore della libertà, il valore dell'Occidente, lo si comprende molto bene in un luogo come questo, perché qui ci sono le origini della nostra storia. Nella civiltà greco-romana affondano le nostre radici ed è nostro compito salvaguardare e rendere fruibile a tutti questo patrimonio che ci ricorda la nostra eredità culturale» chiosa il Ministro della Cultura. La sezione Campania Romana, curata da Carmela Capaldi (docente di Archeologia classica presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II), prosegue nella ricostruzione del milieu di rinvenimento dei manufatti. Sono presentati (in molti casi per la prima volta) non solo le sculture marmoree e bronzee, ma anche i rivestimenti parietali, le epigrafi, gli elementi architettonici e d'arredo che decoravano gli edifici pubblici e i monumenti funerari. 

Le statue dei Dioscuri di Baia inaugurano il percorso, introducendo il primo segmento espositivo dedicato all'area flegrea (Baia, Cuma e Pozzuoli). Si continua, poi, con i reperti dal comparto vesuviano, incontrando prima Pompei con manufatti provenienti dall'area del Foro triangolare (tempio di Asclepio, Palestra Sannitica e teatro) e del foro civile (tempio di Apollo, tempio di Venere, Basilica, Macellum, Capitolium e Tempio della Fortuna). Un focus ad hoc è dedicato non solo all'area del teatro di Ercolano, con la ricostruzione virtuale della celebre Quadriga (non collocabile con certezza, presumibilmente inserita tra foro e teatro), ma anche all'Augusteum, per il quale si riproduce la ipotetica collocazione originaria di sculture e affreschi. Per quanto riguarda l'antica Stabiae, è presente in allestimento la replica dell'Afrodite Sosandra, messa a confronto con la scultura proveniente da Baia. Da non perdere, nell'itinerario di visita, le sale dedicate all'anfiteatro e al teatro di Santa Maria Capua Vetere: l'allestimento segue il principio tematico scelto da Michele Arditi per il cosiddetto Gabinetto delle Veneri, adottando l'amore come fil rouge delle opere esposte (Afrodite, Adone, Ganimede e altre rappresentazioni delle passioni di Zeus).

«La riapertura dopo 50 anni degli spazi dell'ala Occidentale, con le eccezionali collezioni di scultura, pittura e gli ambienti elegantissimi, costituisce un punto di non ritorno nella storia del Museo Archeologico Nazionale: d'ora in avanti è, senza ombra di dubbio, il più grande museo di archeologia classica al mondo» commenta il Direttore del Mann, Paolo Giulierini, che ringrazia chi ha reso possibile l'apertura della sezione realizzata tramite i 7 milioni di euro dei fondi Pon Cultura e Sviluppo (Fesr 2014-2020). In questa apertura «c'è l'orgoglio di una città che torna ad essere capitale dell'archeologia e il mantenimento della promessa di questa dirigenza che, all'arrivo, ha trovato un museo in forte declino e chiuso per oltre la metà e ha affermato che sarebbe stato riaperto, meglio e con più efficacia rispetto a prima». «Noi - conclude Giulierini - abbiamo vinto il nostro campionato combattendo su tutti i fronti con passione, quella che ogni italiano esprime quando si tratta di difendere e far rialzare il nostro Paese».

(foto di Valentina Cosentino)

 

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