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Il dipinto "Giuditta e Oloferne" di Bagnara Calabra sarà restaurato

Il dipinto "Giuditta e Oloferne" di Bagnara Calabra sarà restaurato

L'opera tornerà come appariva agli inizi del Settecento, grazie all'iniziativa della delegazione calabrese dell'Ordine Costantiniano di San Giorgio e dell'associazione "Uccio Lo Presto"

Il dipinto di scuola napoletana di inizi ‘700 che raffigura Giuditta e Oloferne custodito nella chiesa dell’Arciconfraternita di Maria SS. Del Rosario, a Bagnara Calabra, sarà restaurato per iniziativa della delegazione calabrese del’Ordine Costantiniano di San Giorgio e dell’ Associazione “Uccio Lo Presto”.

Il restauro sarà eseguito da un’ equipe interdisciplinare dell’ Università degli Studi della Tuscia, diretta dalla prof.ssa Paola Pogliani  e composta dai docenti Anna Arcuri e Lorenza d’ Alessandro e da studenti del corso di restauro.

Alla scelta del metodo e dei materiali per l’ intervento – dice al ROMA la prof.ssa Pogliani – contribuiranno docenti di fisica e chimica. Il quadro è già stato oggetto di un restauro negli anni ’30 del secolo scorso, ma oggi sono disponibili materiali e tecnologia più avanzate. Contiamo di concludere il lavoro sulla tela e la cornice entro novembre. Il dipinto sarà poi ricollocato nella sacrestia della chiesa del SS. Rosario”

Il quadro - un olio su tela da alcuni attribuito all’ allievo del Caravaggio Paolo de Matteis - fu donato dalla famiglia Ruffo alla Arciconfraternita,u fondata nella prima metà del ‘600, e raffigura Giuditta che, con lo sguardo rivolto al cielo,  sta per decapitare Oloferne.

Il restauro è stato presentato il  12 aprile in un convegno a Bagnara Calabra con l’ intervento del delegato vicario per la Calabria dell’ Ordine Costantiniano di San Giorgio Aurelio Badolati, del Soprintendente all’ Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Reggio Calabria Fabrizio Sudano,  del direttore dell’ Ufficio beni culturali della Diocesi di Reggio Don Domenico Rodà, e del sindaco di Bagnara Calabra Adone Pistolesi.

“La Confraternità di Maria SS. Del Rosario, elevata ad Arciconfraternita da Ferdinando II di Borbone nel 1854 – ha detto il delegato dell’ Ordine Costantiniano di San Giorgio – ha svolto nei secoli una importante funzione di sociale per la Comunità locale, sostentando i confratelli bisognosi, somministrando cure e medicine agli indigenti, e finanziando la dote matrimoniale alle giovani orfane e povere”.

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