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Tradizione: riannodando quei fili spezzati

Tradizione: riannodando quei fili spezzati

Ferdinando I di Borbone nel 1762 volle riprendere la coltivazione delle ostriche nel lago Fusaro

Ferdinando I di Borbone nel 1762 volle riprendere la coltivazione delle ostriche nel lago Fusaro. Il metodo allora era quello “a pergolato”, cioè un sistema di pali e corde, a somiglianza con la vite, sui quali si collocavano i semi dai quali nascono i frutti di mare. A Taranto il metodo era usato almeno dal 1400. La Storia può essere una risorsa? Certo. Il sapere accumulato da generazioni, le tecniche tramandate nei secoli sono una grande risorsa immateriale. L’ostricoltura era praticata dai Greci. I Romani l’avevano appresa e tra il lago Lucrino e quello del Fusaro coltivavano ostriche ed altri molluschi dalla fine del II secolo avanti Cristo. I Borbone avevano capitalizzato Storia e sapere ed avevano compreso il valore aggiunto che quei ricercati molluschi potevano generare, facendone una fonte di reddito. La deindustrializzazione post-unitaria dell’antica capitale si portò via anche la coltivazione delle ostriche. Adesso c’è chi prova a riannodare i fili spezzati di questa tradizione produttiva. 

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