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26 Luglio 2023 - 14:51
Nella biografia scritta dal nipote e ripubblicata da Grimaldi & C. Editori, il rapporto privilegiato tra il geniale progettista della Reggia di Caserta con Carlo e Ferdinando I di Borbone
“Gran bel giorno fu quello per l’architetto (…) ebbe dal re in dono la cazzuola e il martello d’argento di cui aveva fatto uso con le reali mani”. Così Luigi Vanvitelli, nipote e omonimo del progettista della Reggia di Caserta, nella biografia che Grimaldi & C. Editori ripubblica. Lui spedì per voto il dono alla chiesa di San Filippo Neri, a Roma. Vanvitelli aveva lavorato in più capitali. Ma fu il rapporto con i Borbone, prima Carlo, poi Ferdinando I, a segnarne la favolosa carriera. Due suoi figli, Francesco e Pietro, nel 1759 seguirono a Madrid Carlo di Borbone, che saliva sul trono delle Spagne. Il re gli mandò le tre medaglie d’oro e d’argento coniate per la sua proclamazione. A Napoli, a memoria del sovrano, l’architetto realizzò nell’attuale piazza Dante il Foro Carolino, con un emiciclo adornato da 24 statue, le virtù dell’animo del re.
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