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Pasta, produzione e tradizione al Sud. Salvatore Conato: «Così combattiamo con la grande distribuzione»

Pasta, produzione e tradizione al Sud. Salvatore Conato: «Così combattiamo con la grande distribuzione»

L'amministratore di “Dieciprimi”, impresa di Torre Annunziata - associata al Progetto CompraSud per la promozione delle piccole aziende meridionali - spiega come e perché conservare l’eredità di una grande tradizione del territorio

TORRE ANNUNZIATA. “Dieciprimi srl” è un’impresa di Torre Annunziata associata al Progetto CompraSud per la promozione delle piccole imprese meridionali. Abbiamo rivolto alcune domande al suo amministratore, dott. Salvatore Conato.  

Che richiesta c’è per la pasta di qualità da parte dei consumatori?

«La richiesta c’è sempre, ma la congiuntura economica negativa si fa sentire e si traduce in un calo degli ordini».

Che cosa penalizza di più le piccole imprese del Sud, il mancato accesso alla grande distribuzione, i costi della pubblicità, le diseconomie del territorio?

«Soprattutto la difficoltà di accesso al credito per la pubblicità. Le piccole imprese dell’alimentare si misurano con un mercato dove la grande distribuzione fa il bello e il cattivo tempo. Nei supermercati ci sono scaffali per la pasta di qualità, ma servono per fare più concorrenza a chi cerca di valorizzare il prodotto del territorio. Noi di “10 Primi” ci rivolgiamo direttamente ai produttori, tagliando i costi di intermediazione, ma i nostri quantitativi sono piccoli rispetto a quelli dei supermercati e finiscono con il costare di più».

A Gragnano è stato realizzato un Consorzio della pasta. Si potrebbe pensare a un Consorzio unico dei pastifici del Napoletano?

«Gragnano ha saputo organizzarsi molto bene. In passato faceva la subfornitura alle imprese di Torre Annunziata, ma oggi a Torre c’è solo la memoria della grande tradizione pastaia. Io ho vissuto gli ultimi anni di quella tradizione. A Torre c’erano circa 200 tra pastifici e mulini. Partecipai ad una manifestazione quando nel 1978 Pietro Barilla venne a comprare il pastificio Voiello. Poi, con i soldi della legge 64 realizzò lo stabilimento a Marcianise. E vorrei ricordare che uno dei pastifici più importanti era della famiglia De Laurentiis. Per un Consorzio mancano i punti di riferimento politici. Il Comune è commissariato da due anni. Certo, un Consorzio, non solo della pasta, sarebbe uno strumento importante. Abbiamo piccole imprese di giovani, nell’alimentare, che crescono: dalla torrefazione del caffè, alla produzione di miele e marmellate».

La Regione Campania dovrebbe sostenere le piccole imprese per il riconoscimento del marchio IGP?

«Sicuramente. E dovrebbe attivare un sistema di finanziamenti agevolati o di crediti di imposta, il mezzo più efficace per chi vuole davvero investire». 

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