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Al Mann la mostra Aphrodisia di Iodice prorogata all'8 gennaio

Al Mann la mostra Aphrodisia di Iodice prorogata all'8 gennaio

È stata prorogata fino all' 8 gennaio 2024 al Museo Archeologico Nazionale di Napoli (MANN) la mostra Michele Iodice: Aphrodisia, a cura di Kathryn Weir, che raccoglie 50 opere dell’artista Michele Iodice insieme con una decina di reperti antichi della collezione del MANN. Dal 10 novembre partono gli incontri "Aphrodisia, punti di vista", primo appuntamento con Kathryn Weir, Giuseppe Merlino, Umberto Pappalardo e Michele Iodice. Alle 16.00, al secondo piano sala n.94 visita guidata in compagnia dell’artista, alle 17.00, al secondo piano nella sala 95, si terrà la conversazione. I posti gratuiti sono limitati ed è necessaria la prenotazione scrivendo a info@gallerieriunite.it 

Il secondo appuntamento già fissato per il 2 dicembre con Katriona Munthe, Mercedes Viola e Michele Iodice.

Come è noto, nel celebre Gabinetto Segreto del MANN sono raccolti opere d'arte e antichi manufatti che rimandano all’erotismo, ma la dominante presenza di sculture che raffigurano corpi nudi di divinità ed eroi dappertutto nelle sale suggerisce all’artista una visione del Museo come luogo intrinsecamente ricco di eros. Un’opera video inedita di Iodice nella mostra, girata di notte a Museo chiuso, svela un tempo e una dimensione nascosti agli occhi del pubblico: la vita intima e segreta delle sculture antiche.

Aphrodisia è la parola del greco antico che indica i piaceri dell’amore. L’allestimento della mostra di Iodice sottolinea l’urgenza del desiderio, dirige lo sguardo dello spettatore, insegue le ombre e stravolge le prospettive, esplorando anche il tema dell’autoerotismo. Al primo piano del MANN, allestite come un immaginario atelier d’artista, minimali disegni rimandano a danze dionisiache o a gesti erotici, evocando, in alcuni casi, l’eleganza delle stampe giapponesi Shunga.

Danzanti sculture di terracotta sono alloggiate sulle mensole di grandi scaffalature di ferro o fanno capolino da piccole fessure segrete. Altre sculture di più grandi dimensioni, realizzate con elementi antichi rivisitati o con parti di oggetti, dialogano con i manufatti archeologici del MANN.

Iodice ride affettuosamente così delle pulsioni umane e si rifà all’idea dei Romani che associavano il sesso alla forza positiva della Natura, all’omaggio alla bellezza, alle forze vitali e rigenerative. 

Un’intera sala è dedicata ad Aphrodite, imparagonabile dea dell’Amore, che nel suo divino corpo arcaico porta oltre i giochi inconfessabili.

Un leggero profumo di rose riempie la sala legata alle leggende di Venere, la divinità che, oltre ad offrirsi perché lo sguardo al suo corpo accendesse il desiderio, emanava anche questo stimolo olfattivo. Una suggestione in mostra resa possibile dall'azienda Mendittorosa e dal suo profumo Talento. 

La curatrice della mostra, Kathryn Weir, ha lavorato con Michele Iodice per la prima volta nel 2020 quando lo ha invitato a partecipare in “Utopia Distopia: il mito del progresso partendo dal Sud’, mostra collettiva presentata al museo di arte contemporanea di Napoli, il MADRE, dove è state direttrice artistica fino ai primi mesi del 2023. 

Un catalogo con installation views, documentazione degli incontri e testi del direttore del Mann Paolo Giulierini, Giuseppe Merlino, Katriona Munthe Umberto Pappalardo, Mercedes Viola Kathryn Weir sarà disponibile alla conclusione della mostra

 

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