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22 Gennaio 2024 - 20:24
Negli armadi monumentali, come tesori, abiti da donna finemente damascati, velluti neri rarissimi di Ferdinando Francesco d'Avalos, una Croce di cristallo purissimo di rocca e aristocratici vestitini di bambini di metà o fine 1500 sui quali è stato prelevato il virus ancora attivo del terribile vaiolo
NAPOLI. Grande interesse e apprezzamento ha riscosso la visita del Complesso Monumentale di San Domenico Maggiore, che - attraverso il Museo DOMA e Il Caffè Letterario DOM - è stato visitato con una iniziativa denominata "AperiTour". Si è trattato di un'esclusiva esperienza che sabato e domenica scorsa ha coniugato l'arte e il gusto in un affascinante itinerario culturale. Il successo e l'entusiasmo dei visitatori ha indotto gli organizzatori a rendere "permanente" l'inziativa che potrà essere quindi gustata anche in futuri tour guidati tra opere d'arte straordinarie e deliziosi sapori. Arte, Cultura, Architettura, storia della moda e del costume, tra teologi e filosofi di spicco, tra cui san Tommaso d'Aquino, Giordano Bruno, Tommaso Campanella, e i sovrani Alfonso il Magnanimo e Ferrante d'Aragona, è il percorso che hanno potuto vivere i partecipanti di una straordinaria esperienza, esplorando i tesori nascosti del Complesso Monumentale.
Il percorso ha contemplato la visita della Sagrestia, progettata da Giovan Battista Nauclerio e impreziosita dalla suggestiva volta decorata nel 1709 da Francesco Solimena, dove sono conservate le casse lignee, rivestite di tessuti preziosi, che contengono i corpi mummificati dei re aragonesi e di illustri membri della corte napoletana che, in un’epoca compresa tra il Cinquecento e l’Ottocento, scelsero la basilica di San Domenico Maggiore e, quindi, la Sagrestia come luogo di sepoltura. Il tour ha previsto un percorso nella Sala del Tesoro e alla la cella di San Tommaso d'Aquino, recentemente restaurata. Quest'ultima, oltre a essere un luogo di inestimabile valore per la storia culturale, fu la dimora del sommo teologo e filoso San Tommaso d'Aquino - tra il 1272 e il 1274 -, durante la quale scrisse la terza parte del suo capolavoro, la Summa Theologiae. Inoltre, una meravigliosa visita degli armadi monumentali, con serrature inattaccabili dove - come veri tesori - sono custoditi gli abiti trovati nelle casse dei reali napoletani, intatti e quindi anche riprodotti per mostrarne l'originaria fattura. Abiti di bambini dell'epoca, nei quali sono stati effettuati anche studi su tracce del Dna ancora prelevabile che hanno persino ritrovato un "virus attivo del vaiolo", che è stata causa della morte di un infante. E il copricapo di una donna morta di sifilide, curata come all'epoca avveniva, con del mercurio che provocava annerimento dei denti e la caduta dei capelli. Nonché gli elegantissimi vestiti in pregiato e raro velluto nero di Ferdinando Francesco d'Avalos. E, inoltre, il cuore di un santo senza nome, il dito di San Biagio, le statue in cartapesta di santi cari ai Napoletani e un Crocifisso di purissimo cristallo di rocca.
L'AperiTour è terminato al Caffè Letterario DOM per un aperitivo domenicale nel Sagrato del Complesso Monumentale di San Domenico Maggiore.
Per informazioni e prenotazioni info@domasandomenicomaggiore.it
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