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21 Aprile 2024 - 18:30
Il sindaco di Sessa Aurunca, Lorenzo Di Iorio (nella foto a sinistra): «Abbiamo provato a chiedere l’autorizzazione a installare una biglietteria, dal nostro versante, ma non ci siamo riusciti». L'assessore alla Cultura, Italo Calenzo (a destra): «Il ponte sarà uno dei due accessi in Campania alla via Francigena»
SESSA AURUNCA. «Il ponte borbonico? Non abbiamo neanche le chiavi per aprire i cancelli», dice il sindaco di Sessa Aurunca Lorenzo Di Iorio. «È chiuso ai visitatori da almeno 15 anni per una controversia con l’Anas, (che dovrebbe assicurarne la pulizia e la manutenzione, ndr), che non si riesce a dirimere. Abbiamo provato a chiedere l’autorizzazione a installare una biglietteria, dal nostro versante, ma non ci siamo riusciti».
Un groviglio inestricabile di competenze avvolge e soffoca il modello avveniristico dell’ingegneria borbonica. Due Comuni: Sessa Aurunca, (Caserta), Minturno, (Latina), due Province, due Soprintendenze (Frosinone-Latina e Caserta-Benevento), e poi c’è il Parco Archeologico di Minturnae, che comprende il ponte Real Ferdinando.
Il groviglio burocratico produce come risultato l’abbandono del monumento, intorno al quale cresce incolta l’erba, e della bella passeggiata sul lungo fiume Garigliano. «Si apre solo per visite guidate, su prenotazione», aggiunge il sindaco.
Ci è riuscito a farlo aprire per qualche ora ai visitatori il FAI (Fondo ambiente italiano), il 23 e 24 marzo scorso per le Giornate di Primavera, poi i cancelli i sono stati sbarrati di nuovo.
Il degrado del ponte sospeso coinvolge ristoranti, alberghi ed esercizi commerciali sulla sponda di Sessa Aurunca, desolatamente chiusi.
Ma chi ha le chiavi di accesso al monumento? Il ROMA ha interpellato il Comune di Minturno e la direzione del Parco Archeologico, che hanno negato di esserne in possesso. Sarà un funzionario della Direzione regionale Musei del Lazio a custodirle in qualche cassetto? Probabile. Ma Il Soprintendente all’Archeologia e Belle arti di Caserta, Gennaro Leva, a richiesta del sindaco di Sessa Aurunca precisa che la competenza è sua. E il mistero sui padroni del ponte borbonico si infittisce.
«Dispiace ancora di più - aggiunge Di Iorio, sindaco in carica da ottobre 2021 - perché il piano urbanistico che abbiamo appena adottato prevede la riqualificazione integrale dell’area a ridosso della foce del Garigliano, la creazione di un porticciolo turistico di acqua dolce con 500 posti barca e una pista ciclabile fino a Baia Domizia. Stiamo lavorando per le autorizzazioni necessarie».
Sindaco, ma non servirebbe una conferenza dei servizi per stabilire chi deve occuparsi realmente del ponte?
«Certo. È quello che penso di fare. Il Comune di Sessa Aurunca è pronto ad assumerne la gestione».
«Il ponte sospeso - dice l’assessore alla Cultura, Italo Calenzo - sarà uno dei due accessi in Campania alla via Francigena (i percorsi storici dei pellegrini diretti in Terrasanta, sulle orme di San Francesco d’Assisi, ndr). Anche per questo dobbiamo recuperare il ponte Ferdinandeo e l’area circostante e per i 200 anni della sua costruzione pensiamo ad un grande evento».
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