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14 Dicembre 2017 - 19:17
Dal San Carlo la replica alle polemiche sui social
È un classico della danza ed è, per definizione, lo spettacolo del Natale. Ma dello Schiaccianoci che debutta il 23 dicembre al San Carlo dove resterà fino al 30, sui social si parla perché costa troppo. Sono in tanti a lamentare il prezzo eccessivo del biglietto: «Peccato che i prezzi non siano proprio per le famiglie. Per una poltrona il prezzo oscilla dai 65 ai 75 euro e il bambino paga come l’adulto. Le riduzioni? Solo per alcuni palchi e non proprio adatti per i bambini. Nessuna riduzione per la platea. La cultura deve essere alla portata di tutti specie quella proposta dalle istituzioni pubbliche. Ma va bene così, proseguiamo pure ad allevare generazioni di ragazzini ignoranti e smartphone dipendenti». Lo ha postato la giornalista Donatella Bernabò Dilorata sul suo profilo Facebook ricevendo un centinaio di “like” e diversi commenti di assenso. Cosa risponde l’Istituzione? Ne parliamo con Emmanuela Spedaliere (nella foto a sinistra), direttore affari istituzionali e marketing al Teatro San Carlo. «Il primo e più importante aspetto da chiarire è che l’articolazione delle politiche di prezzo è solo una parte del lavoro di formazione del pubblico più giovane cui il Teatro di San Carlo si dedica con cura ed attenzione ormai da diversi anni: laboratori, incontri, spettacoli dedicati e progetti di formazione sono parte integrante delle nostre attività e coinvolgono un numero sempre crescente di ragazzi, anche i più piccoli». Sul balletto in questione, prosegue: «Gli spettatori under30 hanno la possibilità di acquistare i biglietti a 15 euro in posti di palco oppure in platea a 20 euro. Naturalmente essi sono disponibili in specifici settori all'interno del Teatro, ovvero palchi laterali ed ultime due file di platea». Certo, si tratta di sistemazioni piuttosto scomode per dei bambini. Tuttavia, bisogna adattarsi, conclude la Spedaliere: «I costi dello spettacolo sono altissimi e ci impongono comunque di allinearci alla politica di prezzi del San Carlo. Purtroppo, le limitazioni sono irrinunciabili. Perché il nostro obiettivo è andare incontro alle esigenze di tutte le categorie di spettatori, ma senza rinunciare a rimanere in linea con il sistema generale della gestione del teatro».
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