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23 Aprile 2018 - 18:41
Un suggestivo percorso multisensoriale realizzato grazie all’impegno dell’associazione Pietrasanta Polo Culturale Onlus e dell’azienda Phantasya
NAPOLI. Taglio del nastro presso la Basilica di Santa Maria Maggiore alla Pietrasanta per la mostra “Lapis, i segreti della Pietrasanta. Dalla Fabrica Ecclesiae a una grande Fabbrica della cultura”. Il percorso è stato presentato alla stampa e alle istituzioni da Sua Eminenza il Cardinale Crescenzio Sepe Arcivescovo di Napoli, da Monsignore Vincenzo De Gregorio Rettore della Basilica della Pietrasanta e da Raffaele Iovine Presidente dell’Associazione “Pietrasanta” Onlus.
L’installazione permanente che riapre la cripta e la cavità sotterranea della Basilica al pubblico con un suggestivo percorso multisensoriale è stata realizzata grazie all’impegno dell’associazione Pietrasanta Polo Culturale Onlus e dell’azienda Phantasya.
«È stato realizzato un qualcosa che fino a poco tempo fa sembrava impensabile. Essere riusciti a dare nuovamente un'anima a questo luogo è un miracolo» ha dichiarato il cardinale Crescenzio Sepe. «Questa è una delle tante eccellenze di Napoli - ha sottolineato Sepe - che fanno onore a tutti noi. Quando le forze buone e sane di questa città si mettono insieme, è possibile raggiungere risultati straordinari. Miriamo, infatti, a diventare un punto di riferimento per i visitatori, che tra l'altro crescono vertiginosamente di anno in anno, attraverso un percorso culturale e religioso che parta dalle Catacombe di San Gennaro, attraversi il rione Sanità, arrivi fino al Duomo e si concluda alla Pietrasanta. C'è tanta ricchezza da scoprire».
L’apertura del percorso Lapis è il completamento di un lungo progetto di riqualificazione del sito, iniziato con la riapertura della Basilica nel 2007, grazie all’operato del Monsignore Vincenzo De Gregorio, continuato con le attività e manifestazioni culturali organizzate dalla nuova gestione del Polo Pietrasanta e culminato con l’inserimento della Pietrasanta fra i siti Unesco della città di Napoli.
«Dopo la guerra - ha spiegato monsignor Vincenzo De Gregorio - c'era l'idea di abbattere tutto e costruirvi un parcheggio che servisse il vicino Policlinico di Napoli. Dopo il sisma, invece, era letteralmente passata in possesso dei ragazzi del quartiere. Siamo riusciti a riaprirla e il visitatore oggi potrà venire qui anche per assistere a mostre temporanee, attività musicali, presentazioni letterarie, convegni, azioni di supporto alle università, oltre al magnifico percorso Lapis».
«Questo progetto - spiega Raffaele Iovine, presidente dell’associazione Pietrasanta Onlus – si realizza grazie a una cultura d'impresa, con gli imprenditori che devono investire i propri capitali se credono nella loro idea. Per me è stata una scelta inevitabile riuscire a raccogliere tutte le risorse giuste perché il progetto Pietrasanta si realizzasse: ad eccezione della facciata esterna, i cui interventi sono stati finanziati dal pubblico, tutto il restauro di questa struttura è stato finanziato al 100% dai privati. E così riscopriamo un luogo fantastico, la Pietrasanta, situato in un posto nevralgico per l'interesse culturale e turistico". Iovine aggiunge, poi, che uno degli obiettivi dell'Associazione è quello di "creare lavoro per i nostri giovani. Già 15 oggi sono impegnati alla Pietrasanta e speriamo di dare un'occupazione ad altrettanti ragazzi».
Le attività organizzate per valorizzare l’ipogeo e i cunicoli sottostanti hanno per risultato la creazione di un percorso fruibile, che fornirà al pubblico una visione completa dell’intero impianto basilicale e che dimostrerà quanto ancora ha da raccontare e affascinare l’incredibile sito della Pietrasanta e il sottosuolo di Napoli.
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