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29 Giugno 2018 - 15:28
La 64esima edizione ritrova uno spirito colto e al contempo popolare
NAPOLI. Torna il Premio Napoli, lo storico riconoscimento alla letteratura italiana, che per la sua 64esima edizione ritrova uno spirito colto e al contempo popolare. Sarà il pubblico, infatti, a decretare i vincitori nelle categorie “Narrativa”, “Poesia” e “Saggistica”, a partire dalle terne finaliste selezionate da una giuria tecnica presieduta da Domenico Ciruzzi, presidente della Fondazione Premio Napoli. I nomi dei candidati sono stati annunciati dallo stesso presidente, presente anche il vicepresidente Alfredo Contieri, questa mattina nella sede della Fondazione, all’interno di Palazzo Reale. I riconoscimenti saranno consegnati nel corso della cerimonia che si svolgerà il 18 dicembre 2018 al Teatro Mercadante.
Ecco i finalisti. Sezione “Narrativa”: “Mio padre la rivoluzione” (Minimum Fax) di Davide Orecchio; “Ipotesi di una sconfitta” (Einaudi) di Giorgio Falco; “Leggenda privata” (Einaudi) di Michele Mari. Sezione “Poesia”: “Prova d’inchiostro e altri sonetti” (Aragno) di Mariano Baino; “La pura superficie” (Donzelli) di Guido Mazzoni; “Rifrazioni” (Mondadori) di Elio Pecora. Sezione “Saggistica”: “L’invenzione del globo” (Einaudi) di Matteo Vegetti; “Stranieri residenti” (Bollati Boringhieri) di Donatella Di Cesare; “Sillabario dei malintesi” (Marsilio) di Francesco Merlo.
Per l’edizione 2018 sono state effettuate 1.324 iscrizioni sul sito del premio per diventare “giudice lettore” e avere così la possibilità di votare i finalisti della 64esima edizione del Premio Napoli. È stato possibile registrarsi fino al 15 giugno scorso sia come giudice lettore singolo, sia come parte di un comitato, guidato da un coordinatore. Ogni giudice lettore ha avuto la facoltà di iscriversi per una sola sezione: “Narrativa”, “Poesia” o “Saggistica”.
Tra le 1.324 iscrizioni rientrano 80 comitati, creati soprattutto dagli allievi di diverse scuole di Napoli e della provincia: dai licei scientifici Labriola e Mercalli al liceo classico Umberto, dal liceo musicale Boccioni-Palizzi alla scuola militare Nunziatella, dal liceo scientifico Brunelleschi di Afragola all’istituto comprensivo 7° Pergolesi di Pozzuoli. Anche quest’anno si conferma la presenza dei comitati di giudici lettori nelle carceri di Poggioreale e Secondigliano, dove la Fondazione Premio Napoli da tempo è impegnata nella realizzazione e nella diffusione di percorsi culturali inediti. A rimarcare il carattere popolare e territoriale del Premio Napoli sono anche i comitati di lettura nati nelle periferie, tra i quali risultano l’associazione dei Maestri di Strada, il Centro Mamu di Ponticelli, la libreria “La Scugnizzeria” curata da Rosario Esposito La Rossa.
«Il nostro lavoro – spiega Domenico Ciruzzi, presidente della Fondazione Premio Napoli – è anche finalizzato alla promozione della cultura letteraria come strumento di costante dialogo tra Palazzo Reale e periferie e viceversa. La Fondazione è nata come un presidio di cultura sul territorio e deve sempre più rappresentare un laboratorio di idee e di attività che metta in relazione armonica realtà distanti».
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