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Il Premio Amato Lamberti a tre studentesse

Nando Dalla Chiesa: «L'Antimafia è donna»

Le loro tesi di laurea magistrale e di dottorato aprono nuove prospettive sulla conoscenza della criminalità organizzata

Nando Dalla Chiesa: «L'Antimafia è donna»

Le vincitrici del Premio Amato Lamberti

«L'antimafia è donna». È icastico Nando Dalla Chiesa (foto in basso) alla cerimonia di consegna del Premio Amato Lamberti alle migliori tesi sulla criminalità organizzata constatando che le vincitrici delle borse di studio sono tre studentesse: Giordana Pepè dell’Università di Milano-Bicocca; Tea Maistro dell’ Università di Milano e Laura Bellucci dell’Università di Roma Tor Vergata. Le loro ricerche spaziano dall'analisi delle sfide contemporanee al diritto sulle mafie straniere, alla decostruzione delle pratiche comunicative per costruire un'antimafia della conoscenza. «Dagli anni Ottanta in poi la società civile si è progressivamente mobilitata - prosegue Dalla Chiesa, che è presidente della Società Scientifica Italiana di Studi sull'Antimafia - Questi premi, cui spesso sono chiamato a presenziare in diverse parti d'Italia, rappresentano una costellazione di impegni, anche da parte di privati cittadini, consapevoli del contributo che danno alla collettività».  E non può che constatare che «Quanto che quanto più la politica è lontana da questi temi, tanto più la società mostra sensibilità» . Riguardo ad Amato Lamberti, ricorda con nostalgia il movimento antimafia degli anni Ottanta che organizzò manifestazioni che portarono centomila studenti a Ottaviano e ventimila in Sicilia, in casa dei boss Greco. «Lamberti era un punto di riferimento nel mondo accademico - conclude - aiutando a rompere gli schemi e a dare dignità scientifica al movimento».

La premiazione si è svolta in sala giunta a Palazzo San Giacomo ed è stata condotta da Nino Daniele, presente Roselena Glielmo, moglie di Amato Lamberti: «Il movimento antimafia è stato il più patriottico movimento scaturito dal Sud, con radici profonde nella lotta contro le camorre. Al centro di questo movimento si trova il rapporto tra Amato Lamberti e Giancarlo Siani, raccontato nel libro "Amato Lamberti e Giancarlo Siani. Storia di passioni civili e lotta alle camorre" edito da Iod Edizioni.Questo rapporto è stato fondativo per il movimento anticamorra, basato sull'idea che la formazione e lo studio siano pilastri della Repubblica». Un concetto ribadito dal professor Luciano Brancaccio, del comitato scientifico del Premio: «Il contrario della paura è la conoscenza, capire è già lottare»  dice citando il trattato "De dignitate homini" dell'umanista Pico della Mirandola.

Il Premio Amato Lamberti mira a valorizzare lavori originali che possano aprire nuove strade per la conoscenza è patrocinato dal Comune di Napoli e in questa 11esima edizione ha il prestigioso supporto della Fondazione Falcone, oltre al contributo del “Museo del vero e del Falso” diretto da Luigi Giamundo, del Rotary Club Napoli Posillipo rappresentato dal presidente incoming da Fabio Orefice (a destra, nella foto in basso), dalle aziende: Epm di Carmine Esposito e Tecno di Giovanni Lombardi.

 

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