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Il mistero

Anonima Porticese,  si impone sul web la scrittrice senza volto

Non ha un nome e attira su Facebook centinaia di lettori

Anonima Porticese,  si impone sul web la scrittrice senza volto

PORTICI. Non ha un nome, si sa soltanto che si tratta di una donna, e che abita a Portici, una città alle falde del Vesuvio.

Tutto inizia ad aprile di quest’anno,  quando sui gruppi Facebook dedicati alla città,  dove ci si contatta per dare o ricevere informazioni,  o anche solo per condividere momenti o eventi locali, viene pubblicato un post da un utente anonimo. Dice di essere porticese e di aver scritto un libro, precisamente un giallo, ambientato nella sua città, e che intende condividerlo con i suoi concittadini.

Anzi, volendo essere precisi, ne realizza uno o due capitoli al giorno, perché a quanto pare, lo scrive contemporaneamente alla pubblicazione sui gruppi. Ecco perché non può accontentare i molti lettori che  chiedono qualcosa di più.

Passa il tempo, i suoi seguaci aumentano,  alcuni non iniziano la giornata senza una pillola di lettura quotidiana. Il libro, dal titolo Il rumore delle acque vede protagonista Elena, una donna che ha un negozio di abbigliamento, una vita complicata e un passato da dimenticare. Una notte viene uccisa una donna, che è stata sua cliente proprio il giorno della sua morte. Il  corpo viene ritrovato nel mare del Granatello. Sentendosi in qualche modo legata alla donna, inizia a indagare.

Tornando alla scrittrice,  nonostante ci tenga a non comparire,  siamo riusciti a contattarla attraverso il gruppo Facebook da lei creato, e che in un paio di giorni di vita ha raggiunto un centinaio di iscritti.

Le abbiamo fatto qualche domanda:

Anonima Porticese,  come ormai tutti la chiamano, come è nata l’idea di scrivere un romanzo attraverso dei gruppi Facebook?

«Ciao a tutti,  e grazie per l’attenzione. Io scrivo da sempre, amo trasporre tutto quello che la mia mente,  sempre a lavoro, elabora. Mi faceva piacere unire l’amore per la scrittura a quello per la mia città.  Ho scritto il primo post per gioco, un tuffo nel buio, e da lì è iniziata questa bella avventura».

Ma come mai ha deciso di restare anonima?

«In un’epoca come questa dove tutto si basa solo sull’apparenza, ho provato a trasmettere un messaggio diverso. Apprezzare il contenuto,  in questo caso ciò che scrivo, senza pensare a chi lo abbia scritto».

"Il rumore delle acque" è il suo primo lavoro?

«No, ne ho scritti altri, ma questo è il lavoro al quale tengo di più».

Come mai?

«Perché l’ho condiviso con i miei concittadini, tra l’altro contemporaneamente alla sua ideazione. Il mio successivo sviluppo della trama è stato condizionato, in senso buono, dai loro commenti».

È lodevole il fatto che ci sia una condivisione completamente gratuita

«Credo che avere lettori con i quali confrontarsi e parlare sia mille volte più importante di un guadagno».

"Il rumore delle acque" non è il solo lavoro che sta scrivendo,  ne sta realizzando un altro, giusto?

«Sì si chiama Elena, l'investigatrice di Portici. Un romanzo diviso in tre parti, ma con la stessa protagonista».

Ce ne saranno altri?

«Sì, da lunedì inizia una nuova avventura».

Può anticipare qualcosa?

«Non è il caso, basti sapere che sarà sempre ambientato a Portici».

Ora ha un gruppo dedicato ai suoi libri, può dirci il nome, come possono fare i lettori a trovarlo?

«Certo, si chiama "Noi di Portici che… Leggiamo". È possibile scaricare i miei libri completi e leggere quelli in corso d’opera. Inoltre ci si può confrontare sui libri, in maniera generale».

 

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