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La presentazione

“L'Eclittica", il nuovo romanzo di Gianfranco Pecchinenda

Un'analisi profonda sulla fragilità dell'esistenza intesa come problema filosofico

“L'Eclittica", il nuovo romanzo di Gianfranco Pecchinenda

Gianfranco Pecchinenda

Pronto con il suo nuovo libro “L’Eclittica” a trasformare un racconto breve in un motivo di riflessione e meditazione, il saggista e scrittore italo-venezuelano Gianfranco Pecchinenda, porta tra gli scaffali delle librerie per conto della InKnot Edizioni, un veloce romanzo capace di scandagliare i meandri più nascosti dell'esistenza umana insieme all'ineluttabilità dello scorrere del tempo.

Presentato a Palazzo Reale, nell’ambito del Campania Libri Festival, il testo del docente di Sociologia della Conoscenza all’Università Federico II di Napoli, analizza in profondità la fragilità dell'esistenza intesa come problema filosofico. Ed è così che, partendo dal dialogo dell'autore avvenuto durante la prima uscita ufficiale del libro con il sociologo Enrico Rebeggiani e gli editori Tonia Zito e Ottavio Mauriello, si giunge presto tra le pagine di una narrazione imperniata sulle vicissitudini di un certo professor Marchegiani.

Un uomo che si trova improvvisamente a vivere situazioni ai confini della realtà come la scomparsa inspiegabile della sua bicicletta, una sensazione di invisibilità al cospetto degli studenti durante una lezione e come lo spostamento in avanti senza percezione delle lancette dell'orologio. E sarà lo stesso Marchegiani, con l’aiuto del collega Amalfitano, a intraprendere, alla luce dei misteriosi fatti accaduti, una riflessione profonda sui temi del tempo e del concetto di felicità. E ciò abbracciando un pensiero secondo il quale ogni scadenza deve essere inesorabilmente annullata.

Per i lettori di Pecchinenda, un libro che supera e oltrepassa la dimensione della realtà sensibile per evocare persino il mondo dell'inconscio, della vita interiore e del sogno. Richiamando con il titolo “L'Eclittica” la traiettoria circolare descritta apparentemente in un anno dal Sole sulla sfera celeste, l'autore, racconta l'improvvisa alienazione mentale del professore Marchegiani conducendo chi legge in una dimensione divisa tra l'immaginario e il culturale.

Dissertando su quello stato di appagamento psicofisico chiamato felicità, e portando alla memoria l'interrogativo riguardante le possibilità di felicità individuale nella società contemporanea contenuto nel libro del 1930 “La conquista della felicità” di Bertrand Russell, l'autore viaggia deciso in un mondo suggestivamente insolito e irreale dove a essere invocata è soprattutto la consapevolezza nell'esercizio del proprio pensiero.

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