Tutte le novità
TERRA SANTA
22 Ottobre 2024 - 23:10
La copertina del libro e l'autore, don Armando Sansone
GERUSALEMME. Don Armando Sansone*, sacerdote di Castellammare di Stabia dal 2006, è ora a Gerusalemme. Vi resterà un anno intero e per riuscire ad entrare in Terra Santa, è dovuto passare dalla Giordania. Prega e studia. E da lì ci ha inviato la copertina del suo nuovo libro: "La Parola che risana" (pubblicato dalla San Paolo), un commento ai vangeli della domenica alla luce della tradizione ebraica e patristica.
La prefazione è di un grande Biblista, padre Aristide Serra, docente emerito di scienze bibliche alla Pontificia Facoltà Teologica “Marianum” di Roma. Ed è da lui che apprendiamo questi dettagli del libro. "Almeno due vantaggi sorprenderanno felicemente il lettore di queste righe: l’uno è il ricorso alla tradizione ebraica; l’altro è la citazione dei Padri e degli Scrittori ecclesiastici.
Quanto al primo, citiamo il documento emanato dalla Commissione per i rapporti religiosi con l’ebraismo, e che porta per titolo “Ebrei ed ebraismo nella predicazione e nella catechesi della chiesa cattolica” (24 giugno 1984, festa della Natività di San Giovanni Battista). Scrive il testo nel paragrafo conclusivo VII: «Le nostre due tradizioni sono troppo apparentate per ignorarsi. È necessario incoraggiare una reciproca conoscenza a tutti i livelli. Si constata in particolare una penosa ignoranza della storia e delle tradizioni dell’ebraismo e sembra a volte che solo gli aspetti negativi e spesso caricaturali facciano parte della conoscenza comune di molti cristiani». Perciò l’autore di queste pagine fa uso – non “caricaturale”! - del Talmud, del Targum, e dei numerosi Midrashim per spiegare - facciamo un esempio - espressioni del tipo: all’età dei 12 anni; “Bar Mitswà”; il terzo giorno del Sinai; Cana in senso di “possesso”; i dieci canti d’Israele; necessità della Parola di Dio; le due vie; Gerusalemme-Tempio-Santo dei Santi; l’importanza dello “Shemà”; il fuoco come segno della Parola di Dio; le dispute dei monti Tabor-Carmelo-Sinai; una vite d’oro sotto il cornicione del Tempio, quale figura del popolo d’Israele …
Quanto al secondo, si rivela provvidenziale il testo “Lo studio dei Padri della chiesa nella formazione sacerdotale”, dettato dalla Istruzione della Congregazione per l’educazione cattolica il 10 novembre 1989 (festa di s.Leone Magno). Leggiamo al n.3: «Come allora, anche oggi un mondo tramonta mentre un altro sta nascendo. Come allora, anche oggi la chiesa sta compiendo un delicato discernimento dei valori spirituali e culturali … che la espressività umana della fede può e deve dare al nostro mondo». E al n.46 è stabilito un principio di ritorno ai Padri, i quali insegnano che « … l’integrità della fede … fiorisce nella carità … Tutto nella loro azione pastorale … è ricondotto alla carità e la carità a Cristo, via universale di salvezza. Essi tutto riferiscono al Cristo, ricapitolazione di tutte le cose». E al paragrafo conclusivo 67 il testo si augura : «Un più attento studio dei Padri porti tutti … a una rinnovata giovinezza della chiesa, che ebbe ed ha in essi i suoi maestri e i suoi modelli».
La maestrìa dell’autore in tali settori è garantita dalla frequenza di Istituti specializzati (condotti specialmente dai Gesuiti), dall’esperienza pastorale, dall’attività pubblicistica sorretta dalla conoscenza delle lingue ebraica e greca, e in particolare dalla familiarità di tutto il complesso delle Scritture Sante, testimoniate dall’Antico e dal Nuovo Testamento. Non offende, ma introduce il lettore nella carica dei valori attuali “l’ironia napoletana”, essendo Don Armando Sansone nativo di Castellammare di Stabia".
Quindi, padre Serra termina: "Sono d’accordo con il collega cultore della materia Don Armando che lui « … deve fare i conti con un’assemblea domenicale sempre più diseducata all’ascolto della Parola e con una catechesi per lo più assente». E convengo pure con il medesimo che fra i cristiani comuni « … noi pretendiamo un Dio che ci risolva i problemi schioccando le dita, che ci tolga le difficoltà, le ansie, le paure. Certamente Dio avrebbe potuto salvarci con un battito di ciglio, ma che Dio avremmo avuto? Un Dio distante da noi, che non comprende la nostra vita; un giocattolo, un distributore di favori alla pari di un distributore automatico di caffè o altre leccornie per alleviare la fatica e distrarci un po’. Dio non ha fatto così! Si è sporcato le mani, ha voluto sperimentare … Entrando nella morte è entrato nelle nostre morti».
A questa duplice malattia, Don Armando vuole offrire la medicina. Per questa sua competenza di “medico”, diciamo generosamente: “Grazie”!".
*Sacerdote dal 2006 per la diocesi di Sorrento-Castellammare di Stabia, dopo aver svolto il ministero in diocesi per diversi anni, si è dedicato all’evangelizzazione itinerante con il Cammino neocatecumenale, attualmente risiede a Gerusalemme. Per contatti in mail, scrivere a donarmandosansone@gmail.com
Copyright @ - Nuovo Giornale Roma Società Cooperativa - Corso Garibaldi, 32 - Napoli - 80142 - Partita Iva 07406411210 - La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo - Il giornale aderisce alla FILE (Federazione Italiana Liberi Editori) e all'IAP (Istituto di autodisciplina pubblicitaria) Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo giornale può essere riprodotta con alcun mezzo e/o diffusa in alcun modo e a qualsiasi titolo