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capodimonte
23 Ottobre 2024 - 14:47
Un viaggio ideale nella storia delle collezioni di Capodimonte, tutto concentrato in una sala: dai Farnese ai Borbone, passando per gli acquisti italiani, le donazioni e l'arte contemporanea. La sala 62, al secondo piano del Museo nato all'interno della residenze di caccia borbonica, offre ai visitatori 18 capolavori assoluti, appena rientrati da lunghi prestiti in Italia e all'estero. Da domani sara' possibile ammirare, una accanto all'altra, la Danae e i ritratti di Paolo III di Tiziano, l'Antea del Parmigianino, Giuditta decapita Oloferne di Artemisia Gentileschi e La Flagellazione di Caravaggio. Altri importanti dipinti, tutti reduci dalle mostre alla Reggia di Venaria e prima ancora al Louvre di Parigi, sono gia' tornati a inizio ottobre nei loro spazi originali. Tra questi La Trasfigurazione di Bellini, La Crocifissione di Masaccio, La fondazione di Santa Maria Maggiore, L'Assunzione della Vergine di Masolino e il San Girolamo di Colantonio.
Per suggellare anche visivamente il rapporto tra storia e contemporaneo, di fronte all'opera del Merisi e' stato posizionato l'iconico Vesuvio di Andy Warhol, donato da Lucio Amelio. "Celebriamo il ritorno delle opere che erano assenti da due anni - spiega il direttore di Capodimonte, Eike Schmidt - per i lavori di ristrutturazione che stanno interessando il museo, abbiamo deciso di collocare questi capolavori in un'unica sala, normalmente dedicata agli arazzi della Battaglia di Pavia, che in questo momento sono in tour per il mondo. Il prossimo anno alcune sale chiuderanno per i lavori, ma questa rimarra' sempre aperta". Oltre alle 18 opere piu' identitarie del museo, altre 50 circa sono state gia' riportate nei loro spazi. Questa esposizione anticipa anche il nuovo concetto di illuminotecnica, con l'utilizzo di led a bassissimo consumo energetico ed estrema efficienza.
"L'identita' delle collezioni storiche di Capodimonte - sottolinea Schmidt - e' un patrimonio di Napoli. Con questo riallestimento parte una nuova fase, anche nel dialogo del museo con il territorio. Capodimonte deve tornare a essere conosciuta e valorizzata per l'immensa ricchezza della sua pinacoteca, seconda in Italia solo agli Uffizi". Il museo e il bosco sono parte integrante della citta', rimarca piu' volte il direttore, negando che ci siano difficolta' logistiche per raggiungerli con i mezzi pubblici. "Esistono gia' dei collegamenti con autobus di linea o, come faccio anche io di tanto in tanto, si puo' prendere la metropolitana e percorrere un tratto a piedi. Ho gia' parlato con il sindaco per la riattivazione di navette specifiche e sarei molto felice se si riprendesse il progetto per la realizzazione della linea 9 della metropolitana, ma gia' oggi e' possibile arrivare qui utilizzando i mezzi pubblici, quindi non ci sono scuse per non venire a Capodimonte", conclude sorridendo Schmidt.
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