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Cappella Sansevero
22 Gennaio 2025 - 11:47
Il Museo Cappella Sansevero si arricchisce con nuove opere d’arte. Si tratta della mostra fotografica dal nome “Rags” (in inglese “stracci”) del grande artista inglese Darren Almond. Per lui – come ha avuto modo di raccontare ieri durante la presentazione delle sue opere «Napoli è un luogo di ritorno».
Ma è la prima volta che, grazie anche all’intermediazione del gallerista e promotore del progetto Alfonso Artiaco, si è cimentato in un’impresa artistica che aveva qualcosa di titanico: affiancare le sue fotografie all’opera d’arte più importante di Cappella Sansevero, il Cristo velato. L’esperimento però si può dire ben riuscito.
Le sei opere da lui fotografate anni fa nello studio di Lucian Freud (nipote del più celebre psicanalista Sigmund), infatti, vanno quasi a circumnavigare la scultura del Sanmartino e sembrano creare così un vero e proprio dialogo tra epoche, o se si preferisce, un connubio fra la sua arte contemporanea e quella tardo-barocca del Cristo. Non è difficile scorgere, tra le fotografie di Almond, il richiamano alle trame del velo del Cristo.
Gli stracci riproducono quelli che sembrano dettagli dell’arte settecentesca in un continuo intreccio di figure. Almond, ha applicato anche lui una sorta di sudario stendendo un velo di pittura sulle fotografie. Il risultato è che qualche colore più acceso e ormai secco, ha conferito al tessuto una rigidità e una dimensione ancora più plastica.
«Quella di oggi è una data importantissima – dice Maria Alessandra Masucci, presidente del Museo Cappella Sansevero - non ci sono mai state tante opere nel cuore del corso espositivo della Cappella. Queste fotografie sembrano fare da eco all’opera d’arte di Sanmartino».
In contemporanea Almond sarà protagonista anche di un’altra mostra dal nome “Songbirds and Willows”, proprio nella Galleria Alfonso Artiaco, a Piazzetta Nilo, a pochi passi da Cappella Sansevero. Si crea così una doppia esposizione che traccia un percorso nel cuore del centro antico di Napoli per esplorare le ultime opere di Almond e i suoi linguaggi artistici.
Nella Galleria, le prime due stanze hanno come protagonisti sempre gli stracci, i loro intrecci, qualche colore vivo che richiama al sangue. Poi la mostra prosegue con i “Willow Works” dove la ciclicità del tempo è sempre presente e le stagioni scorrono attraverso veli acquosi di colori che riempiono le tele.
Per finire nell’ultima sala ancora un cambio di stile. Almond applica a delle tele metalli preziosi come l’oro, il rame e il palladio (un materiale che richiama l’argento) per sfruttare le qualità dinamiche della luce riflessa. Ogni pannello raffigura il salice in diverse fasi della crescita e della rinascita.
La primavera e l’estate si staglia sull’oro per simboleggiare un rinnovamento, i rami spogli dell’inverno si insinuano invece sul freddo del palladio. La mostra in galleria Alfonso Artiaco sarà visitabile fino all’ 8 marzo; a Cappella Sansevero, invece, le opere di Almond si potranno gustare fino al 17 marzo.
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