Cerca

lo straniero

Tre magnifiche serate trascorse con Napoli in piena estate

Reso felice attraverso due eventi, resi ancora più notevoli grazie alla sua bellezza

Tre magnifiche serate trascorse con Napoli in piena estate

Gli amanti di Napoli sono come Napoleone nei confronti di Giuseppina. La amano, ma le rimproverano il suo comportamento. Hanno naturalmente ragione, e io stesso non sfuggo spesso a questo sentimento nella presente rubrica. Perciò sono felice di fare dei complimenti alla bella Napoli nell’articolo di oggi, perché mi ha reso felice attraverso due eventi, resi ancora più notevoli grazie alla sua bellezza. Il primo evento che voglio sottolineare porta il nome fantastico di “Pompei Theatrum Mundi”. Un nome che lascia intuire che uno spettacolo teatrale di portata universale potrà essere visto nella cornice favolosa del grande teatro romano del sito di Pompei. “Portata universale” è un concetto importante per me, che amo definirmi “cittadino del mondo”. Napoli ne ha davvero bisogno, sorprendentemente centrata sul proprio folklore locale per una città portuale.

Al contrario di Amburgo, aperta al mondo rispetto a Monaco grazie al Mar Baltico, Napoli sembra chiusa su se stessa rispetto a Milan nonostante il suo golfo sul Mar Tirreno. Ho visto Lisistrata dell’antico Aristofane (445 – 375 a.C.) in occasione dell’ultima serata. Uno spettacolo discreto, anche se condivido le critiche della stampa che parlano di una messa in scena scolastica invece di grossolana. Ma questo non è l’aspetto più importante: il pubblico, molto felice, si ricorderà sempre di una magnifica serata trascorsa con i propri cari a vedere una commedia meno rappresentata rispetto ai capolavori tragici di Sofocle, Eschilo o Euripide, già visti dieci volte.

Voglio anche sottolineare la cura nei dettagli dell’organizzazione da parte della mia città, che troppo spesso rovina le sue migliori intenzioni con un lavoro fatto alla bell’e meglio. “Il diavolo è nei dettagli”, dicono gli americani. Non è stato questo il caso, neanche per quanto riguarda la navetta, gestita in modo flessibile e altrettanto efficiente. I militari lo sanno che dettagli della logistica, se trascurati, possono rovinare la strategia migliore.

L’altra bella manifestazione organizzata da Napoli durante quest’estate non si è svolta nei vestiti sensuali che lei portava sotto Titus, ma in quelli più austeri che indossava sotto Carlo di Angiò, mille e trecento anni più tardi. Un festival del cinema di 16 serate nel cortile iconico del Maschio Angioino, sotto il titolo più criptico di festival “Pickpocket”. Film sociologici davvero interessanti, presentati con la partecipazione dei loro autori o attori, ovviamente felici di essere lì per commentare il proprio film insieme agli spettatori — chiaramente cinefili — a giudicare dal tenore delle domande poste. “Rosa pietra stella” di Marcello Sannino parla di Carmela, una giovane madre sola che vive aPortici, alla periferia di Napoli, in condizioni precarie, sotto perenne minaccia di sfratto, insieme alla madre e alla figlia undicenne. Scaltra e battagliera, Carmela deve però arrangiarsi come può per sbarcare il lunario ed evitare che i servizi sociali le portino via Maria.

Tra lavori occasionali, come quello di hostess, e abboccamenti illeciti “alla napoletana” con un avvocato per procurare falsi permessi di soggiorno agli stranieri. Carmela si avvale anche del suo fascino femminile per sfruttare Tarek, un uomo algerino che non le può resistere. “Vittoria”, di Cassigoli-Kauffman, si svolge invece a Torre-Annunziata a qualche passo di là. Jasmine è una donna di circa 40 anni, sposata, madre di tre figli maschi, che ha un salone di bellezza sul corso principale. Dalla morte del padre però è spesso inquieta a causa di un sogno ricorrente: quello di una bambina bionda che le corre incontro tra le braccia. Quell'immagine diventa un desiderio ossessionale: una figlia la vuole davvero. Ne parla prima con il figlio maggiore e poi con il marito che non la sostengono. Lei però non si dà per vinta e decide di seguire il tortuoso iter delle adozioni internazionali anche se la sua scelta rischia di mettere in crisi l'equilibrio familiare.

C'è una spesa importante da sostenere, proprio nel momento in cui il figlio più grande si sta trasferendo a Milano e Rino vuole aprire una falegnameria a Capri. Ma Jasmine fa di tutto per recuperare il denaro necessario prima di arrivare in un orfanotrofio della Bielorussia dove il suo sogno può diventare realtà. Durante la visita, il marito ha un lampo: capisce che, anche se il desiderio di sua moglie appaia a prima vista priva di senso, è radicato nel profondo di lei, venuto a galla dal suo inconscio attraverso i suoi sogni. Due film più realistici della realtà stessa, che collocano l’individuo e le sue aspirazioni nel contesto specifico della regione di Napoli e della sua società. Come Amleto in Danimarca, Otello a Venezia e Macbeth in Scozia. Anche per il festival “Pickpocket”, nulla da ridire sull’organizzazione: piacevole edefficiente. Durante queste serate, mi sono sentito felice con una Napoli magnificata, della quale sono stato felice di dimenticare i peccati… come Napoleone dopo una notte d’amore con la bella creola.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Il Roma

Caratteri rimanenti: 400

Logo Federazione Italiana Liberi Editori