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Segugi sulle tracce della Napoli del primo Millennio

Un vero "assalto all'immagine" dei luoghi della città di cui si parla poco. I lettori si scatenano con il concorso della Fondazione il Giglio, patrocinato dal ROMA

Segugi sulle tracce della Napoli del primo Millennio

È una curiosità che cresce e alimenta se stessa quella che sta assalendo i lettori del ROMA, sempre più bravi nella caccia alle  “Immagini della Napoli del primo millennio”, concorso fotografico della Fondazione Il Giglio con la collaborazione del ROMA. Ecco la carrellata di scatti che due lettori hanno inviato, e pubblichiamo, sulla Napoli greca e romana.

Manuel Di Palma ha fissato nell’obbiettivo, utilizzando il colore e il bianco e nero: una testimonianza della persistenza della lingua greca a Napoli in epoca romana. La lapide bilingue nella Basilica dell’Annunziata Maggiore, che ricorda la ricostruzione del Ginnasio, il teatro e l’Odeion della villa di Vedio Pollione, a Posillipo, una colonna residua del Tempio dei Dioscuri, e le Mura greche di Piazza Bellini.

Ecco le "testimonianze" che ha colto e valorizzato con le foto che propone:

1) Basilica dell’Annunziata Maggiore. Iscrizione in greco e latino che ricorda il restauro del Ginnasio, luogo di formazione dei giovani e ritrovo sociale e culturale, legato all’identità greca della città, ad opera di Tito, figlio dell’imperatore Vespasiano Augusto

2) Odeion di Posillipo. (I sec. a.C.). Particolari di una struttura coperta, destinata a spettacoli musicali e poetici che si trovava accanto al Teatro della Villa di Publio Vedio Pollione

3) Teatro del parco archeologico di Posillipo (I sec. a.C.). Fu edificato da Publio Vedio Pollione, come parte della sua villa.

 

4) Mura greche di Napoli (V sec. a.C) nell’attuale Piazza Bellini. Erano parte della cinta difensiva della città

 

5) Colonna del Tempio dei Dioscuri (I sec. d.C), inglobata nella Basilica di San Paolo Maggiore, edificata tra l’VIII e il IX secolo, sulle rovine del tempio, nell’attuale piazza San Gaetano.

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Giuseppe Nuzzo ha fotografato l’ingresso della Crypta Neapolitana, la galleria che, dall'attuale Piedigrotta, univa Napoli alla zona dei Campi Flegrei, di cui l'immagine che segue

Premettendo che ogni proposta finora giunta in redazione è stata molto apprezzata, chiediamo e consigliamo ai lettori partecipanti al concorso di proporre scatti "in orizzontale". 

Il concorso fotografico organizzato dalla “Fondazione il Giglio” con il patrocinio del “Roma” vuole celebrare i 2500 anni della città, che si celebrano nel 2025.

“Cerca le tracce dei primi mille anni della sua storia” è l’invito rivolto ai fotografi non professionisti di ogni età, che possono partecipare con immagini in qualunque formato in bianco e nero o a colori.

Per Napoli è passata nei secoli la storia del mondo. L’ ultimo imperatore romano d’ Occidente, Romolo Augustolo, deposto nel 476 d.C.,  la data considerata dagli storici come l’ inizio del Medioevo, morì nei pressi di Castel dell’ Ovo. Seguirono per Napoli quasi sei secoli di Ducato bizantino durante i quali la cultura e la lingua greca si è intrecciata con quella latina.

I monumenti e le testimonianze della Napoli greca e romana, le strade degli antichi monasteri della Napoli del Ducato Bizantino, le chiese e i resti dell’ architettura della Napoli dell’ Alto Medioevo sono alcuni esempi dei pezzi di memoria del primo millennio della nostra Storia che l’obbiettivo fotografico può riscoprire.

Le foto più belle saranno pubblicate sul sito web del ROMA (www.ilroma.net), sul quotidiano ROMA e sul sito web della FONDAZIONE IL GIGLIO.

Una giuria presieduta dal direttore editoriale del ROMA Antonio Sasso, e composta da studiosi e giornalisti, sceglierà i primi tre classificati, che saranno premiati a novembre. Le foto vanno inviate entro il 31 ottobre 2025 a: fondazioneilgiglio@gmail.com

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