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18 Settembre 2025 - 17:42
Le chiese monumentali di Napoli e gli antichi monasteri, la cui edificazione risale ai primi secoli di Neapolis, attraggono i partecipanti al concorso fotografico “Immagini della Napoli del primo Millennio” organizzato dalla Fondazione il Giglio con il patrocinio del ROMA.
Qui gli scatti di Francesco Ciccarelli sugli interni della Chiesa di San Giorgio Maggiore e del chiostro del Monastero di San Marcellino e Festo .
Lucia Nuzzo propone una nuova immagine della Tomba di Virgilio, situata nel parco Vergiliano, a Piedigrotta.
Il concorso prosegue fino al 31 ottobre. Le immagini , a colori o in bianco in nero, meglio se in formato orizzontale, vanno inviate a: fondazioneilgiglio@gmail.com oppure, via Whatsapp, al 366 482 34 02, specificando il soggetto di ciascuna foto e il nome dell’autore.
Ecco gli scatti di Francesco Ciccarelli
Chiesa di San Giorgio Maggiore (V secolo). L’ interno della chiesa monumentale di San Giorgio Maggiore, a Forcella, la cui edificazione originaria fu voluta nel V secolo dal Vescovo San Severo, il cui corpo fu trasferito, prima del IX secolo all’interno. Nel 1640 la chiesa fu demolita per fare spazio ad un nuovo tempio su disegno di Cosimo Fanzago. Ne restano tracce.
(Chiesa di San Giorgio Maggiore, interno)
Questo è il Chiostro del Monastero di San Marcellino e Festo. Le prime notizie del monastero, detto di San Marcellino e San Pietro, risalgono al 763. Nella seconda metà del secolo VIII il Vescovo e Duca di Napoli Stefano fondò la chiesa e monastero di San Festo Martire, compagno di San Gennaro, al lato opposto del monastero di San Marcellino, di fronte all’attuale chiesa del Gesù Vecchio. Il vicoletto di Monterone divideva i due conventi. La loro unificazione risale al 1565.
(Particolare del chiostro di San Marcellino e Festo)
(Particolare del chiostro di San Marcellino e Festo)
A seguire la foto che ci ha inviato Lucia Nuzzo: la Tomba di Virgilio
Il monumento sepolcrale, che forse non custodisce i resti del poeta, ed è successivo all’epoca della sua morte ( 19 avanti Cristo) è databile all’età imperiale (I secolo a.C.- I secolo d.C.). Si tratta di un colombario, un diffuso tipo di tomba romana.
Continuate a inviare foto dei monumenti e delle testimonianze della Napoli greca e romana, delle strade degli antichi monasteri della Napoli del Ducato Bizantino, delle chiese e dei resti dell’architettura della Napoli dell’Alto Medioevo. Sono questi alcuni esempi dei pezzi di memoria del primo millennio della nostra Storia che l’obbiettivo fotografico può riscoprire. Il concorso termina il prossimo 31 ottobre e il clima di questi giorni è ottimo per andare "a caccia" delle bellezze sconosciute della nostra città. Le foto più belle saranno pubblicate sul sito web del ROMA (www.ilroma.net), sul quotidiano ROMA e sul sito web della Fondazione il Giglio.
Dopo il 31 ottobre, una giuria presieduta dal direttore editoriale del ROMA Antonio Sasso, e composta da studiosi e giornalisti, sceglierà i primi tre classificati, che saranno premiati a novembre.
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