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Premio Fratelli De Filippo, il successo arriva dopo quarant'anni

L'ideatore Salvatore De Chiara: «Abbiamo cominciato con le poesie e pochi amici, sabato scorso abbiamo raccolto i frutti. Ma che fatica immane»

Premio Fratelli De Filippo, il successo arriva dopo quarant'anni

Salvatore De Chiara

Salvatore De Chiara, attori, attrici, giovani talenti in una serata di gala che non dimenticherà presto, per giunta nella sua Torre del Greco.
«Sì, sabato scorso ho raccolto la soddisfazione per tanto sforzo nell’organizzazione del premio internazionale di poesia Fratelli De Filippo, dedicata a noti personaggi dello spettacolo, che finalmente molti cominciano a riconoscere e ad apprezzare. Mia moglie Grazia, al ricordo della quale è dedicata questa edizione e che mi ha sostenuto nei momenti più critici, ne sarebbe contenta. Ringrazio l’amministrazione comunale di Torre del Greco, nella persona del sindaco Luigi Mennella, per aver creduto nel premio e per aver deciso di investire nella cultura. La città ha bisogno».

Quarant’anni di passione concentrati in otto edizioni di un premio di poesia cresciuto lentamente fino a diventare un appuntamento di carattere internazionale. Era infatti il 1985, qualche mese dopo la scomparsa del grande Eduardo De Filippo che Salvatore De Chiara, cultore della grande tradizione artistica napoletana con un passato giovanile di attore, diede vita alla prima edizione del premio in un’atmosfera quasi carbonara: il passaparola e l’arrivo dei primi componimenti in lingua napoletana.

Ricorda, De Chiara?
«Certo, niente cellulari e niente tecnologia, si comunicava solo con il telefono a fili. Decisi di omaggiare il maestro che ammiravo da sempre e al quale avevo avuto l’onore di stringere la mano nelle quinte del Teatro San Ferdinando. Un’organizzazione artigianale e l’aiuto spassionato di qualche amico».

Tuttavia, i premi di poesia sono numerosi e affermare anche il suo è stata impresa durata anni.
«L’idea in sé non è originale, infatti, ma dedicarla da subito ai Fratelli De Filippo ha conferito all’iniziativa un valore aggiunto. Non a caso l’apporto preziosissimo di Maria Procino, consulente storico artistica della fondazione, cha affianca il premio, è fondamentale».

Poi lunghi periodi di pausa durante i quali e è stato anche complicato dialogare con le istituzioni, giusto?
«Non è mai stato facile bussare alla porta delle istituzioni e far comprendere loro il valore simbolico di un premio di valenza artistica, si pensa sempre che si tratti di una mera richiesta economica».

Però quest’anno finalmente il salto di qualità al quale lavorava da anni.
«Esatto, Comune, Regione Campania, Banca di Credito Popolare più al consueto sostegno della fondazione De Filippo, hanno definitivamente “sdoganato” il premio lanciandolo verso orizzonti più vasti. La conduzione di una professionista impeccabile come Simonetta De Chiara Ruffo e l’attenzione di molte testate giornalistiche, compresa la Rai, hanno fatto il resto. Una fatica immane, ma il sapore della soddisfazione è impagabile. Da Nunzia Schiano a Gianfelice Imparato, da Miriam Candurro a Maria Bolignano, fino alle presenze significative di Laura Tibaldi De Filippo, moglie di Luigi, Massimo Abbate ed Ernesto Mahieaux hanno impreziosito la serata. Ma, mi permetta l’elencazione, ringrazio di cuore anche Antonella Cioli, Susy Del Giudice, Teresa Del Vecchio, Antonio Grosso, Pia Lanciotti, Gina Perna, Giorgio Pinto, Luca Saccoia, Mario Autore, Domenico Pinelli, Anna Ferraioli Ravel, Lorenzo Fantastichini, Luigi Zeno, Paco De Rosa, Gina Amarante, Fernanda Pinto, Giovanna D’Amodio, Daniele De Donno, Marcello Marrucci. Mi permetta anche un pizzico di presunzione: erano anni che la mia città non ospitava personaggi di tale levatura».

Non resta che mettersi già a lavorare per la prossima edizione.
«Certo, ma intanto non dimentichiamo le poesie, per le quali è nato questo premio. A breve comunicheremo luogo e data della cerimonia di premiazione. Intanto mi godrò qualche settimana di riposo».

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