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Il “viaggio” di Francesca Ghezzani nelle profondità delle carceri italiane

L'intento de “Il silenzio dentro” è tessere un racconto che unisce testimonianze, dati e riflessioni

Il “viaggio” di Francesca Ghezzani nelle profondità delle carceri italiane

“Il silenzio dentro – Quando raccontare diventa un atto di giustizia” è un viaggio nelle profondità delle carceri italiane, un racconto orientato a offrire uno sguardo costruttivo sulle diverse realtà vissute dietro e oltre le sbarre. Scritto da Francesca Ghezzani e pubblicato da “Swanbook Edizioni” nel 2025, questo libro di narrativa d’inchiesta esplora il sistema penitenziario italiano, mettendone in luce le contraddizioni, ma anche i segnali di rinascita e cambiamento.
Giornalista impegnata nella promozione di un giornalismo costruttivo, la Ghezzani varca i confini delle prigioni per dare voce tanto a chi le abita quanto a coloro che vi operano quotidianamente: operatori, direttori, psicologi, magistrati, volontari, rappresentanti del clero e persone provenienti dal mondo associativo e culturale. L’intento è tessere un racconto che unisce testimonianze, dati e riflessioni, restituendo profondità a un tema spesso trattato in modo superficiale o trascurato. Il punto cardine del libro si fonda sull’articolo 27 della Costituzione italiana, che sancisce che le pene non devono mai essere contrarie al senso di umanità e devono mirare alla rieducazione del condannato.
Attraverso interviste a figure come Alessio Scandurra (Antigone), Enrico Sbriglia, Monica Bizaj, Don Luigi Ciotti, Carmela Pace, Pino Cantatore e Claudio Bottan, emerge un quadro sfaccettato del sistema penitenziario italiano. Vengono affrontati temi complessi quali il sovraffollamento, la salute mentale, le condizioni delle donne detenute o l’impatto della detenzione sui bambini. Tuttavia, accanto ai problemi, prendono forma esempi virtuosi: progetti di formazione, lavoro e cultura che fanno della detenzione un’opportunità di crescita individuale e collettiva.
Con uno stile essenziale e un approccio basato sull’ascolto attivo, Francesca Ghezzani non propone né un saggio tecnico né una fredda inchiesta. Non giudica né giustifica; piuttosto, guarda al racconto come a una possibile forma di rinascita. Così, “Il silenzio dentro” si trasforma in una finestra aperta su una realtà che molti preferiscono ignorare, invitando i lettori a non sprecare il dolore ma a trasformarlo in rispetto, giustizia e responsabilità. Perché, una volta espiata la pena, anche il cambiamento personale può tradursi in un beneficio per l’intera società.

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