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06 Aprile 2019 - 19:48
Scrivere un libro a più mani è una cosa che mi ha sempre affascinato, come si fa a farlo? Chi scrive cosa? Nel caso di “Era proprio necessario” il libro di Diego Paura e Anna Stromillo (Rogiosi), credo che si tratti di un'idea nata, cresciuta e scritta spalla a spalla. Muove il tutto la volontà di creare un libro tra romanzo e commedia in cui cibo e psiche camminano a braccetto; da tanto ormai si è capito quanto le due cose siano connesse e in questo volume, in forma accurata e leggera, la stretta connessione viene sottolineata e ribadita. I due autori, facilitati dallo stretto rapporto che hanno con il mondo dello spettacolo, raccontano una tre giorni di un gruppo di artisti intenti a preparare uno spettacolo in un casale molto bello. Il rapporto che si crea all'interno di un gruppo intento a realizzare un lavoro artistico non si può spiegare, bisogna averlo vissuto almeno una volta nella vita: nascono amori, legami fortissimi, unioni inscindibili, inimicizie, tutto avviene all interno di un micro-macro cosmo. I protagonisti della storia hanno, come succede spesso nella vita, un passato ingombrante e nel momento in cui devono confrontarsi con il vissuto del gruppo diventa un peso insostenibile. Nell’attesa della messinscena il gruppo si ritrova spesso a tavola, luogo dove confluiscono le forze, le diversità, i sogni, i desideri; intorno al desco si raccontano, si scontrano e si arricchiscono.Nel racconto di Stromillo-Paura l’analisi dei personaggi, ben delineata ed interessante, si fonde con spaccati di vita quotidiana; tutto scorre veloce attirando il lettore. Il cibo è la dominante in tutti i suoi aspetti: dalle ricette, al modo di rapportarsi con esso (c’è chi lo ama e non riesce a farne a meno, chi ha una chiusura verso esso che corrisponde ad una difficoltà psicologica interiore). Le figure femminili sono dominanti ed accattivanti: Agnese con la sua saggezza capace di mettersi in discussione per accettare l altro e Nina, scioccata da un passato ingombrante, che riesce a liberarsi solo grazie alla capacità di un uomo di rassicurarla, anche con il cibo, con la cura con cui prepara dei biscotti. Un esperimento di scrittura originale e godibile, da leggere e che lascia il lettore con la voglia di saperne di più. Nella introduzione dei due autori s'intravede la possibilità di potere leggerne anche una seconda parte; intanto il consiglio è leggere “Era proprio necessario”, un itinerario psico-gastronomico in cui tutti possiamo riconoscerci. Si presenta domani alle 18 a Castel Sant’Elmo nell’ambito di NapoliCittàLibro. A parlarne con gli autori, in sala Libeccio, ci saranno i giornalisti Loredana Troise e Giuseppe Giorgio con l’attrice Alessandra Borgia che leggerà alcune pagine del romanzo.
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