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28 Novembre 2018 - 16:47
Al Teatro Acacia la 14esima edizione della manifestazione promossa dal mensile "L'Espresso napoletano"
di Mimmo Sica
«È il primo anno che il “Premio Napoli c’è” si fa senza una persona importante nella mia vita. Per questo le signore, all’uscita, nel foyer del teatro troveranno una rosa. Questo fiore celebra una presenza per me importante che oggi è un’assenza solo materiale: mia madre alla quale dedico questo premio», dichiara l’editore Rosario Bianco, patron della manifestazione, con malcelata commozione. Quindi chiama accanto a sé il magistrato Catello Maresca e aggiunge: «cerchiamo di fare solidarietà alle persone però in maniera concreta. Catello Maresca mi accompagna in questa avventura dell’associazione “Arti e Mestieri”. È importante quasi quanto il “Premio Napoli c’è”. L’idea è nostra, ma vive dei contributi fattivi di tanti amici. Il 17 dicembre saremo qui con uno spettacolo musicale insieme ai nostri artisti di “Arti e Mestieri” per raccogliere fondi a favore di due realtà importanti: “Casa di Tonia” e “’A voce de creature”». Il palcoscenico si arricchisce della «presenza imprescindibile e insostituibile», come la definisce Gino Riviecco,che ha condotto la serata insieme a Ornella Mancini, del cardinale Crescenzio Sepe. «Ho fatto l’abbonamento per cui ogni anno, con le buone o con le cattive, devo stare qua e ci vengo molto volentieri perché costituisce un momento di crescita di fronte a tanta bellezza, a tanta ricchezza, a tanti personaggi che hanno professionalità, amicizia e bontà. Ah me sente respirà aria bona», dichiara il Metropolita di Napoli con il suo abituale umorismo e perfettamente ristabilito dal suo infortunio alla caviglia. Quindi, rivolto a Bianco, continua: «questo dottore si chiama Rosario. Il rosario è ricco di devozioni. Questo signore qua le ha tutte».
È l’incipit della XIV edizione del “Premio Napoli C’è”, assegnato dalla rivista “L’Espresso napoletano” (Rogiosi editore). Tema: l’omaggio alla Costituzione italiana nel suo settantesimo anniversario. L’evento si è svolto al teatro Acacia.
Il sipario si apre sul coro dei settanta bambini della scuola Quarati di Napoli, uno per ogni anno della Costituzione Italiana, che ha intonato l’Inno di Mameli. Tra questi le piccole Michela Coppola, Benedetta Perez e Carlotta Capuozzo, figlie rispettivamente dei colleghi Gianfranco Coppola, Valeria Prestisimone e Carmen Capuozzo.
La chitarra dello “sciamano” Antonio Onorato , con la sua dolce “Assaje”, composta per il figlio Gabriel, ha fatto da preludio alla consegna del “Premio Napoli C’è”, una scultura dell’artista Lello Esposito, insieme a una pacchetto benessere Pausilya e alla pergamena, con nastrino tricolore e con la motivazione del riconoscimento. Premiati l’Arma dei Carabinieri, il Corpo della Polizia di Stato e il Corpo della Guardia di Finanza, istituzioni quotidianamente al servizio del cittadino, con la consegna del premio da parte del sindaco di Napoli Luigi de Magistris, al generale di Corpo d’Armata Vittorio Tomasone, al questore di Napoli Antonio De Iesu e al generale di Divisione Virgilio Pomponi.
Guido Trombetti ha consegnato il premio al giornalista e scrittore Vittorio Del Tufo, al vicepresidente del Consiglio di Presidenza della Corte dei Conti Francesco Fimmanò e a Nicola Graziano, magistrato, giornalista e scrittore, giudice delegato per il fallimento dell’Edenlandia e dello zoo, che si è impegnato a restituire alla città.
Al momento della consegna del premio a Graziano, sul palco è arrivato anche il presidente del Tribunale di Napoli Ettore Ferrara. “Premio Napoli C’è” al procuratore generale della Repubblica Luigi Riello, consegnato dal cardinale Crescenzio Sepe, a cui Rosario Bianco ha donato la riproduzione di una bottega di ciabattino dell’800, realizzata dal maestro Bernardo Lustrini, per l’asta di beneficenza, in programma il 18 dicembre presso l’Auditorium della Rai di Napoli.
Il presidente della Banca di Credito Cooperativo di Napoli, Amedeo Manzo, ha premiato l’imprenditrice Alessandra D’Antonio. A premiare Bianca Iengo, coordinatrice del progetto “Un farmaco per tutti”, ideato dall’arcivescovo di Napoli, in collaborazione con Federfarma e l’Ordine dei Farmacisti, per garantire cure farmacologiche agli indigenti, sono stati Rosario Bianco e Catello Maresca. “Premio Napoli C’è” al pianista e compositore Antonio Fresa, ideatore, insieme a Fabrizio Fiore, dei South Designers che, con “Napoli Files”, hanno proposto un viaggio contemporaneo nella storia della canzone napoletana, tra video e musica, che si è concluso con Pietra Montecorvino sul palco del teatro Acacia con l’inedita “Tutte ’e juorne”.
Come lo scorso anno, è stato assegnato il “Premio #Vivinapoletano”, che “L’Espresso napoletano” condivide con la Banca di Credito Cooperativo di Napoli e che è stato attribuito alla start up di successo “Medspa srl”, ritirato dalla contessa Elena Aceto di Capriglia e consegnato dal presidente Amedeo Manzo. Gino Rivieccio, oltre a regalare allegria con i suoi sketch, ha presentato una canzone accompagnata da un video, “Questa Napoli”, che mira a stimolare una riflessione sulla Napoli di ieri e di oggi.
Altri momenti musicali con Caterina Molfino (voce) e Giulio Fazio (fisarmonica) che hanno eseguito la canzone “Je parte”, scritta da Aldo De Chiara; e i Panama Group, che hanno salutato il pubblico con una canzone dedicata alla mamma. Tra le tantissime istituzioni in sala, il vice prefetto Demetrio Martino, l’assessore alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli Nino Daniele, il presidente della Corte d’Appello di Napoli Giuseppe De Carolis di Prossedi, il comandante della Legione Carabinieri Campania Generale di Brigata Maurizio Stefanizzi, il comandante provinciale dell’Arma dei Carabinieri colonnello Ubaldo Del Monaco, il sindaco di Torre del Greco Giovanni Palomba e il sindaco di Marcianise Antonello Velardi.
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