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«Da caso Barone riaffiora pregiudizio antimeridionale»

«Da caso Barone riaffiora pregiudizio antimeridionale»

Il rettore della Unisob, Lucio d'Alessandro, sulla questione della Normale di Pisa

NAPOLI. «La decisione di Vincenzo Barone? Credo che, per la situazione che si era determinata, non poteva che dimettersi». La pensa così Lucio D'Alessandro, rettore dell'Università Suor Orsola Benincasa di Napoli e vicepresidente della Conferenza dei rettori delle Università italiane, guidata da Gaetano Manfredi, rettore della "Federico II" di Napoli e che sarà anche il direttore della Scuola superiore meridionale. D'Alessandro reputa la scelta di Barone «dignitosa, ma comunque mi dispiace: si tratta - spiega all'Adnkronos - di un collega con il quale ho condiviso per diversi anni anche l'esperienza della Giunta della Crui». Secondo D'Alessandro «non c'è dubbio che il “caso Normale" sia assurto a caso politico nazionale, lasciando riaffiorare un pregiudizio antimeridionale. Si tratta - sottolinea - di un avvenimento che ha risvolti anche grotteschi per chi si occupi di storia e dei lessici: si è trasformato in brand intangibile un aggettivo riferito alla funzione didattica di “trasmettere norme", come se nessun'altra istituzione potesse pensare di adempiervi».

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