Come si divertivano a ripeterlo! In testa a tutti i politici meridionali, colonizzati con la versione macchiettistica della loro Storia appresa dai libri di scuola. “Facite ammuina ! era uno degli ordini della Marina borbonica”. Seguiva la declamazione:  “All’ ordine Facite ammuina tutti chilli ca stanno a prora vann’ a poppa e chilli che stanno a poppa vann’ a prora, chilli che stanno a dritta vann’ a sinistra, e chilli che stanno a sinistra vanno a dritta…” . Il comando sarebbe stato da eseguirsi in occasione di visite di autorità a bordo delle navi. Ma l’ordine - indicato come “articolo 27 del regolamento della Marina borbonica” del 1841 - non è mai esistito. Il regolamento della Real Marina delle Due Sicilie non è del 1841, ed era scritto in italiano come tutti gli atti ufficiali del Regno. Il napoletano in cui è compilato è scorretto e approssimativo. A smontare la barzelletta è stato lo studioso Roberto Selvaggi: “la Marina borbonica era la terza d’Europa ed aveva uno dei regolamenti più moderni di quel periodo. Tanto che, dopo l’unificazione, anche l’ammiraglio torinese Carlo Pellion di Persano propose di adottare le norme napoletane per la Marina italiana.»  Lo riconosce lo storico liberale Raffaele De Cesare nel suo “La fine di un Regno “: «il conte di Cavour, assunto anche il ministero della marina nel gennaio del 1860, ne adottò le ordinanze [della Marina borbonica], le manovre, e i segnali di bandiera, che mancavano alla flotta sarda, e prescrisse per gli ufficiali la divisa napoletana” (Il Mattino, 11.4.2005). Per il giornalista Gigi di Fiore «La leggenda del “facite ammuina” è uno dei tanti falsi sul Regno borbonico, nati negli anni successivi all’unificazione. Un ufficiale di Marina napoletano, Federico Cafiero, passato con i piemontesi, era a bordo della sua nave e dormiva. Arrivò un’improvvisa ispezione, che lo trovò immerso nei sogni e la nave abbandonata a se stessa. Cafiero fu punito e, quando tornò sulla sua nave, per evitare nuovi problemi dettò all’equipaggio alcune regole di comportamento. Tra queste: fare chiasso in ogni modo per avvertirlo  in caso di arrivo di ispezioni o di ufficiali superiori. Era il “facite ammuina”, diventato poi, per denigrare, “regola della Marina borbonica”.

(nella foto, la fregata "Regina" varata nei cantieri di Napoli nel 1840)