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FOOD

Taverna La Riggiola: vince la cucina circolare e anti spreco di Viviana Marrocoli e Pietro Micillo

Tutti pazzi per Viviana è proprio il caso di dire. apprezzata chef partenopea, pupilla del pluristellato Igles Corelli, da due anni alla guida della Taverna La Riggiola di Napoli, delizioso ristorante in Vico Satriano a Napoli. A volerla fortemente il patron e proprietario delle omonime aziende agricole, Pietro Micillo, che ha abbracciato con entusiasmo il progetto della chef di una cucina dei ricordi, a partire dalla nonna Maria, di una cucina circolare, anti spreco, consapevole e salutare, preparata con dovizia, con i prodotti della florida azienda agricola di Micillo. Pietro Micillo, dobbiamo ricordarlo, rappresenta un unicum in Campania e in Italia: quarta generazione di una famiglia che dal 1892 vanta un’attività agricola nutrita da sempre con passione e curiosità, le stesse che muovono Taverna La Riggiola. Prodotti incredibili e nostrani che troviamo nei piatti della chef: dal fagiolo alla formella, alle torzelle, dalla cicerchia alla papaccella, l’azienda agricola rappresenta un modello di efficienza e modernità, ma anche di conservazione dei prodotti del territorio campano. 

Una cucina “strong” la definisce Viviana, ma anche delicata e creativa. Presentazioni che sembrano quadri dove emerge il suo obiettivo, trasmettere l’amore per la cucina, l’accoglienza e il calore a tavola. 

Una citazione meritano la sua brigata e il team in sala, che Viviana cita di continuo e che ama follemente. Due nomi per tutti: il sous chef Marco Montella e in sala la sommelier Francesca Minopoli.

E poi? Viviana insiste, perché lei è caparbia, onesta e brillante: “La mia cucina è fatta di pancia, di prodotti freschi e sopratutto di memoria dell’infanzia di cibi sani e creativi, spezie, erbe aromatiche, verdure di stagione e pescato del giorno. E avendo inoltre un’azienda agricola alle spalle, lavoro dando precedenza a quello che la terra mi offre”.

Nella ricca cantina etichette del territorio, vini biodinamici e qualche chicca come lo spumante metodo classico brut nature 24 Blanc De Noir-Castello di Stefanago e i distillati alla percoca e alla pellecchiella dell’azienda agricola Berolà, serviti in occasione della presentazione alla stampa

Poi tuffatevi nel suo carpaccio di ricciola, nei suoi tacos saporiti e fragranti, nelle fantastiche linguine con riccio, ostrica cotta a bassa temperatura e polvere di caffè; dolci che portano in paradiso, pane, grissini e chips alla curcuma rigorosamente handmade.

Il resto dovrete andare a scoprirlo da soli, ne vale la pena e sopratutto fatevi presentare alla chef e mi raccomando scambiate due chiacchiere con lei.

E in occasione delle feste? Ecco cosa si è inventata: la box natalizia che porta il mare nelle case dei napoletani. Leggete con attenzione e scegliete la vostra: per l’aperitivo la “finger box” è servita con i suoi bocconi golosi: mini tacos, fritturine, gamberetti in salsa rosa, mini lasagna, sfogliatelle di scarole, dattero con mousse di erborinato. 

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