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LIBRI
27 Marzo 2023 - 18:40
Giovedì 30 marzo 2023 esce “Panico" il nuovo libro di Luca Doninelli (Editoriale Scientifica, pag. 184, euro 15). «Scrivere non è forse in gran parte questo, trovare il posto giusto per un foulard, per un treno, per una certa parola, per un addio?». Se lo domanda Luca Doninelli, in questo libro inclassificabile e spiazzante, affidando alla letteratura il compito di trovare la collocazione giusta alle cose, alle parole, ai sentimenti. A cominciare dallo smarrimento che nasce da un attacco di panico, durante il quale si sperimentano la minaccia e l’isolamento assoluto. Per spiegare che cosa succede prima e durante questo evento, lo scrittore ricorre a una metafora: quella del «sottosopra», che troviamo nei primi episodi della serie-tv Strange Things, un luogo rovesciato, che rimanda a sua volta al mito del Labirinto e del feroce Minotauro. Il panico è, infatti, la paura di fronte all’imminenza della morte, capace di annullare spazio e tempo, a cui si contrappone però, ostinato, il sentimento della vita, e l’eco di questo sentimento che niente come la letteratura riesce a rimandarci con più forza. Partendo dal resoconto di questa esperienza personale, e sul filo dei ricordi, lo scrittore conduce il lettore attraverso un racconto autobiografico a episodi, che è anche molte altre cose: ritratto d’artista e della sua poetica, romanzo di formazione, confessione intima, dove si toccano con mano lievissima temi seri e profondi come il suicidio, la paternità, la colpa e la grazia, il caso e le coincidenze, la libertà, il rapporto tra l’arte e la santità. Spiccano, tra le tante pagine preziose, ispirate, di questo libro, anche quelle relative alla scoperta, fatta dall’autore durante un viaggio in treno, leggendo Vertigini di W.G. Sebald, di aver assistito molti anni prima alla stessa scena descritta nel libro, avvenuta nel piazzale della stazione di Desenzano, nel medesimo istante in cui la guardava il grande scrittore tedesco, a pochi passi da lui; o quelle del resoconto, a tratti esilarante, sulla vita bohémienne da fuori sede a Milano; o sulla disavventura avuta con Antonio Tabucchi, dopo una feroce stroncatura di Sostiene Pereira, fino a quelle che contengono delle struggenti e allo stesso tempo disincantate riflessioni sull’invecchiamento. Svagato e analitico, ironico e implacabile, Doninelli sembra volerci dire, come Montaigne: «così, lettore, sono io stesso la materia del mio libro».
Il libro di Doninelli esce nella collana di non-fiction S-Confini, diretta da Fabrizio Coscia, per la Editoriale Scientifica, un nuovo progetto che punta a dare spazio a una scrittura che non si riconosce più nelle forme del romanzo o della narrativa tradizionale, ma diviene prosa nomade, tra il diario di viaggio e il personal essay, le note critiche e il reportage, il taccuino di appunti e il memoir divagante, superando ogni confine di genere.
«La collana - spiega il curatore, scrittore, critico letterario e teatrale, editorialista del «Mattino» - nasce con l’obiettivo di intercettare le voci di autori appartenenti a generazioni diverse, nomi già affermati, o meno noti o esordienti, ma accomunati da una medesima “fame di realtà”, autori che privilegiano una narrazione libera dagli schemi convenzionali e dai filtri letterari, una materia anche grezza, unplugged, come si dice in ambito musicale, per arrivare a un rapporto più aperto e diretto con il lettore».
Oltre "Panico" di Luca Doninelli, la collana, caratterizzata da una raffinata cura editoriale (copertine in cartoncino, con riquadro illustrato incollato a mano) ha pubblicato i volumi: "Tutte queste voci che mi premono dentro" di Andrea Di Consoli, "Isula" di Francesco Borrasso, "Nella notte il cane" di Fabrizio Coscia, "Il picchio rosso" di Renzo Paris e "La vita incauta" di Rossella Pretto, quest’ultimo proposto da Wanda Marasco per le candidature al Premio Strega 2023.
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