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L'appuntamento lunedì 11 marzo alle 11

Campi Flegrei tra vulcanesimo e popolamento antico al Villaggio del Fanciullo di Pozzuoli

“La contrada dell’universo dove i vulcani, la storia e la poesia hanno lasciato più tracce”. Con queste parole la scrittrice Madame de Staël tratteggia il vibrante filo conduttore dei Campi Flegrei. Qui dove “nacque l’Occidente” la natura vulcanica, fertilissima e pericolosa, aveva accolto la prima colonia greca non solo della Magna Grecia, ma di tutto il Mediterraneo occidentale.
Eppure le origini degli insediamenti umani nei Campi Flegrei sono raccontate da testimonianze più antiche del periodo della fondazione di Cuma.
Eppure fino ad oggi un solo volume ha racchiuso la storia pregreca di questi campi “ardenti”, è il libro di Raffaele Adinolfi uscito nel 1982 “I Campi Flegrei nella preistoria”. Sono trascorsi oltre quarant’anni dalla sua pubblicazione e ancora oggi ci si chiede se la ricerca è andata avanti e se e come i fenomeni vulcanici abbiano influito sul popolamento antico dei Campi Flegrei. Questi saranno i temi dell’incontro “Il popolamento antico dei Campi Flegrei” che si terrà lunedì 11 marzo alle ore 11 presso il Villaggio del Fanciullo di Pozzuoli (Via Campi Flegrei, 12) con l’archeologo Pierfrancesco Talamo. L’incontro sarà introdotto dalle professoresse Raffaella De Vivo, assessore alla cultura del Comune di Quarto e Gea Palumbo, presidente dell’Accademia dei Campi Flegrei.
Si parlerà ovviamente di archeologia ma anche e forse soprattutto di ricerche archeo-geologiche visto che l’area flegrea ha avuto nella preistoria diverse eruzioni e ha avuto anche il primato di essere l’epicentro dell’eruzione esplosiva più violenta del Mediterraneo, quella dell’Ignimbrite Campana, che ha visto le sue ceneri coprire non solo il Tirreno ma anche il Mediterraneo orientale arrivando fino alla Russia. Dopo la devastazione, dopo l’interruzione completa del ciclo vitale nel raggio di oltre 100 km e dopo la generazione della caldera di 230 km2 che cosa è successo nei Campi Flegrei?
A queste e ad altre domande risponderà Pierfrancesco Talamo che da decenni studia ed interpreta le sezioni stratigrafiche dei paleosuoli antichi della Campania.
Durante l’incontro verranno tra l’altro sviscerate le influenze dei fenomeni vulcanici dei Campi Flegrei sugli insediamenti antichi, in particolare durante la preistoria. «Fenomeni che hanno avuto influssi negativi (catastrofi improvvise) ma anche positivi (fertilità, risorse naturali, etc.), soprattutto tra il V e il II millennio a.C.. Per questo i Campi Flegrei sono stati un'area centrale per lo sviluppo delle culture antiche del Mediterraneo, sin dalla Preistoria e per tutta l'età classica. Fenomeni che hanno, tra l'altro, permesso di definire sequenze crono-stratigrafiche e culturali molto importanti per capire lo sviluppo culturale della penisola italiana» dichiara il paletnologo Pierfrancesco Talamo.
L’appuntamento che rientra nell’ambito della rassegna “I Campi Flegrei. Archeologia, Storia, Iconografia, Arte, Scienze. Le fonti di lunga durata” ha la collaborazione della Diocesi di Pozzuoli, il patrocinio morale della Regione Campania, del Comune di Pozzuoli e di varie università italiane e delle associazioni Villaggio Letterario e Lunaria Onlus A2.
L’evento è organizzato dall’Accademia dei Campi Flegrei con Gea Palumbo (presidente), Anna Russolillo (vicepresidente) e Giulio Sodano (tesoriere), in collaborazione con Roberto Della Rocca, Sonia Gervasio e Maria Teresa Moccia di Fraia.
A questo incontro ne seguiranno altri due quello del 13 aprile alle 18 dove interverrà il professore Giovanni Brizzi, dell’Università degli Studi di Bologna, che parlerà di “Scipione, il processo, l’esilio a Liternum”; chiuderà questo ciclo di appuntamenti dell’Accademia il direttore del Parco archeologico dei Campi Flegrei Fabio Pagano il giorno 23 aprile alle ore 11.00 con “L’archeologia flegrea tra realtà e trasparenza”.
Gli incontri che si terranno tutti al Villaggio del Fanciullo di Pozzuoli sono aperti e gratuiti.

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