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15 Marzo 2024 - 12:44
La primavera è ormai alle porte e si preannuncia caldissima come non mai. E non stiamo parlando del meteo e delle temperature. La primavera di questo 2024 sarà bollente per chi ha deciso di prendere l’aereo per spostarsi per lavoro o per andare in vacanza. Da qui a maggio, infatti, ci saranno ben 3 scioperi nazionali del personale di volo e di terra dei principali scali italiani a cui vanno aggiunte le giornate di protesta a livello locale e interregionale. E ancora non sono arrivate notizie certe dalle compagnie low cost, negli ultimi due anni protagoniste di moltissime giornate di protesta. Una situazione che rischia di mettere a dura prova la pazienza dei viaggiatori. Per questo motivo abbiamo deciso di preparare questa mini-guida dedicata ai rimborsi per i biglietti e a capire come comportarsi in caso di volo in ritardo.
Iniziamo dal calendario degli scioperi già fissati per i prossimi mesi. La prima data da segnare sul calendario è quella del 23 marzo, giorno in cui si fermeranno a livello nazionale i lavoratori di Air Dolomiti e quelli di Italpol Vigilanza dell’aeroporto di Linate, mentre a livello locale ci sarà lo sciopero di alcune società operanti negli scali di Firenze, Venezia, Verona e Bergamo. Seconda giornata “calda” quella dell’8 aprile 2024 in cui ci sarà lo sciopero nazionale del personale Enav di Brindisi e di quello di Air Dolomiti. Si chiude con il prossimo 12 maggio, giorno in cui a interrompere le attività dalle 13 alle 17 saranno i lavoratori della società Enav Apt di Malpensa.
Si preannunciano giornate difficili, quindi, per chi ha scelto l’aereo per muoversi. Giornate in cui non sono assolutamente da escludere ritardi dei voli o addirittura cancellazioni dell’ultimo momento. Che fare se si è vittime di ritardi di molte ore? La prima cosa è quella di non farsi prendere dal panico. Come sottolinea AirHelp, società che si occupa proprio di tutela dei passeggeri aerei, la legge (soprattutto quella europea) garantisce i rimborsi per ritardo aereo alle vittime dei disservizi.
Richiederlo è davvero semplice. È infatti sufficiente:
Messo insieme l’incartamento è possibile far partire la richiesta di risarcimento per il ritardo.
È possibile richiedere la compensazione anche online, se la compagnia di volo ha un form dedicato oppure affidarsi agli esperti di una delle società che si occupano di risarcimenti e rimborsi (come la citata AirHelp sopra) e far seguire loro la pratica al posto nostro.
Quando si parla di entità ed erogazione del rimborso per il volo in ritardo è importante sapere che soltanto i ritardi superiori alle 3 ore non causati da circostanze eccezionali danno diritto al risarcimento.
Se il nostro caso rientra tra quelli che danno diritto al rimborso, la sua entità, per i voli europei, varia in base alla lunghezza della tratta.
Diversa, invece, la situazione per quanto riguarda i voli negli Usa e i voli internazionali. Negli Stati Uniti, in caso di ritardo, le compagnie sono obbligate a offrire assistenza (cibo, toelette, cure mediche) soltanto se i passeggeri sono fermi in pista a bordo dell’aeronave. Sui trasporti internazionali, invece, la Convenzione di Montreal tutela soltanto i danni causati direttamente dal disservizio, con l’identificazione di “danni” lasciata alla legislazione di ogni singolo Paese.
Le tutele per chi è vittima di un ritardo aereo non si esauriscono col semplice risarcimento economico. Nei voli europei, ad esempio, se il ritardo supera le 5 ore spetta al passeggero un rimborso totale o parziale del biglietto pagato e un eventuale viaggio gratuito verso l’aeroporto di partenza.
In più la normativa europea garantisce sempre il diritto all’assistenza, ovvero cibo e bevande, accesso alle comunicazioni (e in più una stanza in hotel se il volo sostitutivo parte il giorno successivo) in caso di ritardo superiore alle 2 ore per i voli più corti e di 4 ore per quelli più lunghi.
Attenzione anche all’argomento tariffe, in caso di proposta da parte della compagnia di un volo alternativo a quello in ritardo. Se il volo sostitutivo ha una tariffa di classe superiore non siamo tenuti a pagare la differenza. Se ha una tariffa di classe inferiore ci spetta anche un rimborso compreso tra il 30 e il 70% del biglietto originale pagato.
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