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Ciro Sannino torna con “Ma che domenica!”

La domenica su “Tv Luna”

Ciro Sannino torna con “Ma che domenica!”

Lo showman Ciro Sannino su “Tv Luna” è tornato alla guida del format “Ma che domenica!”: «Auspico che venga apprezzato un po’ di più ciò che di bello c’è e vorrei alcuni artisti napoletani meno snob, più disponibili e consapevoli che è a Napoli che sono più amati. Tv regionale non significa meno professionalità ma, anzi, talvolta è nelle cose piccole che trovi più cura e passione». Lo ritroviamo in forma smagliante. Quasi quarantenne, Ciro Sannino è uno dei conduttori più seri ed apprezzati del panorama televisivo napoletano.
 
Ciro Sannino, “Ma che domenica” è la sua?
«Bella domanda. In primis abbiamo una sigla pazzesca, un vero regalo di Gianni Maisto, un bravissimo autore e compositore. Quando conduco questo genere di programmi, mi viene sempre in mente un cantiere aperto. Esiste sicuramente lo scheletro del programma ma ogni settimana è quasi un programma nuovo. È una domenica di storie… storie belle, altre meno proprio come le emozioni che ci lascia chi viene a farci visita. Mi sento un po’ a casa mia, in quelle domeniche di un bel po’ di anni fa quando da bambino Iniziavamo con il tradizionale pranzo della domenica con ospiti a tavola, altrimenti non era domenica, e durante il pomeriggio a sorpresa arrivavano altri zii e parenti vari dando vita a dibattiti sui più svariati argomenti! Ecco, diciamo che “Ma che domenica!” nasce un po’ così».
 
La scorsa stagione l’abbiamo visto anche in uno show tutto suo…
«Sì! Mi sono divertito tanto. “Sannino Sciò”, come per dire vai via! Per me è stato un gioco, faticoso ma pur sempre un gioco. Un modo per misurarmi a tutto tondo con ciò che ho sempre sognato. Un bellissimo e avvincente esperimento».
 
Riuscito e irripetibile?
«Riuscito in parte, perché col senno del poi faresti sempre qualcosa in modo diverso da come l’hai fatta, per cui assolutamente ripetibile per far meglio e sono sicuro che durante la stagione qualche sorpresa arriverà».
 
Quale è la critica che più l’ha infastidita in questi anni e il complimento che più l’ha gratificata?
«Critiche negative dirette non ne ho mai ricevute, ma sicuramente mi saranno state rivolte. Un complimento che ricevo spesso è quello di essere una persona “nell’ambiente” per bene. Artisticamente, provo piacere e allo stesso tempo anche fastidio quando dicono che faccio le cose troppo a respiro nazionale. Quel “me pare ’e sta a Raiuno” non sempre la prendo bene».
 
Perché? 
«Per tante ragioni. In primis perché a Raiuno non ci sto, e chissà se mai ci arriverò, ma non è per me un grosso problema. Ho sempre creduto che la cosa fondamentale è fare ciò che ci gratifica e fare la differenza ovunque la si faccia. E poi perché è anche vero che nel nostro contesto, poco importa come le fai le cose. Si dà sempre valore ad altro e chi dovrebbe darti valore non lo fa».
 
E chi reputa non le dia valore?
«Non parlo di me nello specifico. Credo che esistano persone che non dovrebbero nemmeno apparire in tv, ma non solo a Napoli, e credo che invece esistano tanti professionisti che anche in contesti come il nostro fanno belle cose. I primi a non darci valore sono proprio quelli che sono partiti da qui e, consentitemi, fondamentalmente è qui che ottengono il massimo dal proprio lavoro. Ma snobbano…».
 
Sia un po’ più chiaro…
«Detesto quando invitiamo artisti che da Napoli riescono ad ottenere visibilità anche su reti nazionali e, quindi, si sentono autorizzati a rispondere con quel “Mi dispiace ma interviste solo a livello nazionale!”. A che serve apparire su Raiuno o Canale 5 quando il principale motivo di quell’ospitata non sei proprio tu artista? Non conta sempre il risultato, conta anche il come e il perchè. Bisognerebbe far in modo che altrove abbiano rispetto di quello che siamo e pretendere di essere trattati per quello che siamo, altrimenti veramente sarebbe meglio un’intervista fatta da me dove sinceramente gratificherei chi ho di fronte».

Qual è una sua soddisfazione? 
«Siamo stati e siamo l’unica produzione televisiva a Napoli a collaborare con “Trenta ore per la vita”, per esempio. Ogni anno, Lorella Cuccarini senza alcun problema, si collega con noi. Le dirò di più, al “Sannino Sciò” ci tenne a collegarsi oltre “Trenta ore per la vita” dal momento che vi era un numero musicale e ballato a lei dedicato… L’umiltà dei grandi?».
 
Sogna di intervistare qualcuno in particolare?
«A sognare sogno sempre, però mi sono ripromesso di non andare troppo oltre e di valorizzare ciò che abbiamo qui più a portata di mano. Ovvio, sogno di intervistare Maria De Filippi, per esempio o Pippo Baudo e Giorgia Meloni».
 
Quello lo farà un giorno in Rai…
«Le vie del Signore sono infinite, ma su “Tv Luna” avrebbe quel sapore di vittoria sicuramente più forte per me, ma anche per la mia straordinaria squadra, capitanata da mio fratello Gianfranco Sannino, Marco Gremito e Marina Billwiller. Da due anni “Dream” collabora con la “Billwiller Production” ed è un connubio che funziona bene. Magari chissà, ci arriviamo alla De Filippi».
 
Progetti?
«Sì. Teatro con Fabio Brescia e Cinzia Oscar da gennaio 2025. Ma prima debutterò con Rosario Ferro a novembre. Sto lavorando ad uno spettacolo teatrale, un testo di Viviani, di cui farò la regia. Poi stiamo preparando i talent “Ti va di ballare?” e “Ti va di cantare?”. E anche un programma fortissimo che coinvolgerà tantissimi personaggi. Spero di mettere le basi per un grande evento a cui tengo tanto».

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