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teatro
04 Gennaio 2025 - 15:22
Emozioni interiori al Teatro CortéSe dei Colli Aminei, dove è andata in scena in prima assoluta “’O cunto d’’a gavina e d’’o gatto ca ‘a mparaie a vvulà”, una coinvolgente e singolare teatralizzazione interpretata e diretta dall’attore e regista Mario Mauro. Uno spettacolo che, impreziosito dalle musiche originali composte ed eseguite dal vivo da Davide Mauro alla chitarra e da Emanuele De Luca al basso, ha saputo conquistare il pubblico con la sua intensità e originalità.
La celebre favola di Luis Sepúlveda, “Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare”, è stata qui riproposta con una sensibilità nuova, affrontando temi universali come l’amicizia, la solidarietà e il rispetto delle differenze. Scrittore, giornalista e poeta cileno, Sepúlveda è noto per la sua capacità di intrecciare narrazioni semplici e poetiche con messaggi profondi e universali. La sua produzione letteraria è permeata da un impegno civile e ambientale, che emerge anche in questa favola, dove la difesa della diversità e l’attenzione per il prossimo diventano pilastri di una narrazione intrisa di valori etici e umani.
La scelta di rappresentare questa storia in dialetto napoletano, grazie alla rigorosa e appassionata traduzione di Claudio Pennino dal testo originale spagnolo, ha aggiunto un tocco di autenticità e calore alla narrazione, rendendo la messinscena ancor più passionalmente vicina al pubblico partenopeo.
La bella regia di Mario Mauro e la sua esaltante prova di attore monologhista hanno saputo mettere in risalto l’empatia e la capacità di accogliere l’altro, anche quando appare distante o diverso. Attraverso una sapiente combinazione di parole, gesti e atmosfere, lo spettacolo invita gli spettatori a riflettere sul coraggio necessario per affrontare l’ignoto, spinti dalla forza del cuore e dalla fiducia nei legami autentici.
La scenografia, essenziale ma profondamente evocativa, ha creato un palcoscenico dove la poesia del racconto si è potuta esprimere al meglio. Le musiche, come valore aggiunto, hanno ulteriormente arricchito l’esperienza, accompagnando ogni momento con delicatezza e intensità. Davide Mauro alla chitarra e Emanuele De Luca al basso hanno saputo dialogare con la narrazione, enfatizzando le emozioni e le sfumature della storia.
In questo contesto, la favola di Sepúlveda si è trasformata in una riflessione universale e senza tempo, capace di parlare al cuore di adulti e bambini. Tornando all'uso del dialetto napoletano voluto dall'autore Pennino, lo stesso, non solo ha valorizzato la storia, ma ha anche creato un ponte tra culture, dimostrando come l’arte possa superare confini e differenze.
“’O cunto d’’a gavina e d’’o gatto ca 'a mparaie a vvulà” è uno spettacolo che merita di essere visto e apprezzato. Una prova di come il teatro, con la sua magia, possa trasformare una favola in un viaggio emozionale e coinvolgente, capace di lasciare un segno profondo nell’animo degli spettatori. Al Teatro CortéSe in viale del Capricorno, si replica ancora domenica 5 gennaio 2025 alle 18.30.
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