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L'EVENTO
19 Febbraio 2025 - 18:07
Dopo aver vinto il concorso per la realizzazione del logo delle celebrazioni per i 2500 anni della Fondazione di Napoli, Rita Zunno presenta il suo progetto Etimoincerto, con l’esposizione “Silenzi e il sussurare dei Myosotis” che per la prima volta la vede protagonista creativa di opere grafiche dedicate al silenzio, utilizzando tecniche digitali su supporti come specchi, carta e dibond. La giovane graphic designer, che sigilla con il suo logo i festeggiamenti dei 2500 della Fondazione del capoluogo partenopeo, esprime la sua parte più intima in questa mostra a cura di Giovanni D’Alessandro dal 21 al 27 febbraio nella galleria Fatti d’Arte ad Aversa.
Le opere che rappresentano personaggi muti e senza volto dai quali nascono fiori, simbolo di un linguaggio fragile e potente, solleciteranno l’attenzione del pubblico su un aspetto del processo umano della comunicazione che a volte è dimenticato, pur essendo molto importante e che oggi appare particolarmente necessario richiamare. Si tratta del rapporto tra silenzio e parola: due momenti che devono equilibrarsi, succedersi e integrarsi per ottenere un autentico dialogo e una profonda vicinanza tra le persone. Quando parola e silenzio si escludono a vicenda, la comunicazione si deteriora, quando, invece, si integrano reciprocamente, acquista valore e significato. Il silenzio è parte integrante delle relazioni umane e senza di esso non esistono parole dense di contenuto. Nell’assenza ascoltiamo e conosciamo meglio noi stessi, nasce e si approfondisce il pensiero, comprendiamo con maggiore chiarezza ciò che desideriamo dire o ciò che ci attendiamo dall’altro, scegliamo come esprimerci. Tacendo, diamo spazio all'altro per esprimersi e ci liberiamo dal rischio di restare vincolati esclusivamente alle nostre parole o convinzioni, senza un confronto adeguato.
Solo con il silenzio si apre uno spazio di ascolto reciproco e diventa possibile una relazione umana più piena, si colgono i momenti più autentici della comunicazione tra coloro che si amano: il gesto, l’espressione del volto, il corpo come segni che manifestano la persona. Nel silenzio parlano la gioia, le preoccupazioni, la sofferenza, che proprio in esso trovano una forma di espressione particolarmente intensa e deriva un pensiero ancora più esigente, che chiama in causa la sensibilità e quella capacità di ascolto che spesso rivela la misura e la natura dei legami.
Questa lettura non evoca la nostalgia di tempi in cui non eravamo sovrastati dalle informazioni e dai messaggi ma è precisamente il contrario; dove i messaggi e l’informazione sono abbondanti, il silenzio diventa essenziale per distinguere ciò che è importante da ciò che è accessorio, per questo è necessario creare un ambiente propizio, quasi una sorta di "ecosistema" che sappia equilibrare silenzio, parola, immagini, suoni e fiori che con il loro sussurrare ci ispirano.
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