Tutte le novità
il nostro posto
19 Marzo 2025 - 09:41
Noemi ha compiuto 10 anni qualche giorno fa. Ricorderete la sua drammatica storia. Era il 3 maggio del 2019 allora di anni ne aveva 4 e giocava in piazza Nazionale insieme alla nonna. Una tiepida giornata di primavera si tramutò all’improvviso in una tragedia. Noemi fu raggiunta da una pallottola vagante esplosa durante un regolamento di conti tra camorristi. Napoli trattenne il fiato per lunghe, interminabili, settimane in cui la piccola fu ricoverata in condizioni disperate all’ospedale Santobono. L’intera città la sostenne nella difficilissima battaglia per la vita che, alla fine, riuscì a vincere.
Purtroppo la vicenda di Noemi non è stata la prima, né l’ultima, che ha visto i figli della Napoli perbene, la stragrande maggioranza dei cittadini, rischiare la vita e a volte perderla. Una storia che si è ripetuta tragicamente con modalità inaccettabili. È successo mentre erano con gli amici all’esterno di uno chalet dopo una giornata di lavoro, quando erano intervenuti a mettere pace nel corso di una discussione o perché, mentre camminavano per strada si sono trovati al centro di una “stesa”. È la storia di Francesco Pio Maimone, di Giogiò Cutolo e di tante, troppe, vite innocenti, finite sotto i colpi di chi pratica la barbarie.
Questo, certo, è solo uno degli aspetti, forse il più preoccupante, delle condizioni in cui versa la sicurezza nei nostri territori, perché i protagonisti in negativo di queste storie sono dei giovani, poco più che ragazzini, ma spesso già inseriti in organizzazioni criminali. O magari impegnati in una guerra tra bande di quartiere, nel cui ambito stando alla pista seguita dagli inquirenti proprio lo scorso sabato, sarebbe avvenuto l’omicidio di un ventenne, ucciso mentre era in auto con la fidanzata. Il fenomeno è complesso e sono sicuramente tante le cause che lo innescano: dall’arretratezza culturale e dalla dimensione fuorilegge dei contesti in cui questi giovani sono nati e cresciuti, passando per decenni in cui la criminalità non è stata adeguatamente contrastata, fino a dinamiche che certa politica, nazionale e locale, ha favorito con l’immobilismo, la cinica ipocrisia e la completa indifferenza.
Qualcosa però è cambiato. Questo Governo sta finalmente attuando il cambio di paradigma tanto atteso, necessario per riportare lo Stato nei nostri territori, per imporre il principio della legalità, insomma, per muovere le leve necessarie al ripristino della sicurezza e della vivibilità. Se lo spartiacque è stato rappresentato dal Decreto Caivano, ora l’Esecutivo sta continuando a muoversi con efficacia per il potenziamento dei controlli e l’aumento delle unità di forze dell’ordine da impiegare anche qui a Napoli, nella sua provincia e in tutta la Campania. Mi riferisco all’istituzione delle “zone rosse”, provvedimento che continua a far registrare risultati importanti in termini di contrasto all’illegalità (anche quella collegata alla presenza di immigrati clandestini), e all’arrivo nei nostri territori, grazie alla spinta fondamentale della Lega, di 479 tutori dell’ordine in più. Insomma, dopo anni e anni di chiacchiere della sinistra, si agisce con i fatti e si procede spediti e con efficacia pure sul fronte del recupero delle periferie, altro tema mai realmente affrontato dalle giunte rosse che si sono avvicendate alla guida del Comune di Napoli e della Regione, quasi ininterrottamente, negli ultimi 30 anni.
E così, dopo Caivano, si inizia a lavorare su Scampia e Secondigliano. Il primo passo è rappresentato dallo sgombero e dalla bonifica del campo rom di via Cupa Perillo a Scampia: al suo posto sorgerà un campo da rugby, da affidare alla gestione delle “Fiamme Oro”. Per non parlare del lavoro che, a livello centrale, si sta facendo per la Terra dei fuochi. Di fronte all’ennesima emergenza dimenticata con inquietante “negazionismo” dall’Amministrazione regionale targata De Luca e Pd, il commissario unico per le bonifiche, appena nominato dal Governo, ha già accelerato per mettere finalmente in campo interventi per il recupero e il rilancio e per ridare dignità a un territorio da decenni in balia degli occupanti di accampamenti abusivi, camorristi e di chi ha praticato ogni forma di crimine, a partire dall’avvelenare l’ambiente con lo sversamento di rifiuti illegali e con i roghi tossici.
Certo c’è da fare ancora molto per riportare la sicurezza e la vivibilità a standard adeguati di dignità sociale, ma c’è finalmente volontà e determinazione per farlo: c’è l’attenzione che la nostra regione merita, si mette in campo un’azione corale utile prima di tutto a far comprendere ai cittadini che lo Stato c’è, è presente e si schiera a difesa della collettività per imporre i suoi valori. In questo percorso di vero e proprio rinnovamento nasce l’iniziativa nazionale organizzata dalla Lega che si terrà questo venerdì pomeriggio presso la Sala “Newton” di Città della Scienza, a Bagnoli. Insieme al vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, ci saranno il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara e molti sottosegretari della Lega.
Sarà l’occasione per affrontare un tema fondamentale per la vita dei cittadini, per fare il punto sulle misure già messe in campo e quelle da realizzare, per la sicurezza e la legalità. È infatti questa l’intuizione straordinaria di Matteo Salvini e della Lega: declinare il concetto di sicurezza lungo 3 direttrici che si muovono contemporaneamente con interventi strutturali, innanzitutto di prevenzione, per il contrasto alla criminalità e all’illegalità ad ogni livello; potenziamento delle infrastrutture e dei collegamenti per favorire lo sviluppo e il lavoro, riavvicinare materialmente le periferie alla città e abbattere le distanze che innescano negli abitanti un pericoloso senso di esclusione e di abbandono da parte delle Istituzioni; educazione alla cultura della legalità nella scuola, perno centrale per la crescita e la formazione dei nostri giovani anche nella prospettiva del loro inserimento sociale e lavorativo.
Basta pensare all’impatto del piano che il ministro Valditara ha annunciato per combattere la dispersione scolastica a Napoli, ispirato al Decreto Caivano. Il progetto si concentrerà nei quartieri più complessi della città individuati grazie ai dati Invalsi e alle statistiche relative alla disoccupazione giovanile e dove è maggiormente necessario far sentire la presenza e il sostegno dello Stato e agire per strappare i nostri ragazzi alle sirene dei clan che operano in quelle aree, diffondendo valori distorti e pericolosi, gli stessi che fiction ipocrite hanno contribuito a diffondere. A questo Governo, dunque, va dato il merito di aver accettato una sfida difficile che, per incapacità e per mancanza di coraggio, nessuno prima aveva voluto raccogliere. Ed è con orgoglio che possiamo dire, risultati alla mano, che questa sfida la stiamo già vincendo.
Venerdì l’intera Lega nazionale, guidata dal suo leader, dunque, viene a prendere davanti ai campani l’impegno a proseguire su questa linea e a dire che lo faremo con forza ancora maggiore quando, tra pochi mesi, saremo alla guida della Campania. Risposte concrete ai cittadini non solo sul piano della sicurezza, della vivibilità, degli spazi sociali e dei servizi da garantire nel Nostro Posto, ma anche su quello dell’occupazione, che è la condizione centrale e necessaria per dare speranza di una vita migliore ai giovani, la nostra fondamentale energia per il futuro. Anche perché, oltre alla paura dello Stato, della sua presenza, della sua offensiva, i clan temono più di tutto che i giovani possano scegliere, avere un’alternativa rispetto al degrado imperante dei territori, sapere che c’è una reale possibilità di occupazione, vera, stabile e di qualità. Il compito di tutte le forze sane in campo è quello di creare le condizioni perché tutto ciò finalmente si realizzi. Noi del centrodestra lo stiamo già facendo.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Copyright @ - Nuovo Giornale Roma Società Cooperativa - Corso Garibaldi, 32 - Napoli - 80142 - Partita Iva 07406411210 - La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo - Il giornale aderisce alla FILE (Federazione Italiana Liberi Editori) e all'IAP (Istituto di autodisciplina pubblicitaria) Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo giornale può essere riprodotta con alcun mezzo e/o diffusa in alcun modo e a qualsiasi titolo