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la festa

“Luna di Miele” la notte magica dell’amore

Tra arte e follia, la fiaba della bellezza fuori dal tempo

“Luna di Miele” la notte magica dell’amore

“Abbiamo voluto far vibrare i sensi e il cuore, accompagnando i nostri ospiti in un varco sospeso tra realtà e immaginazione”. Con voce ancora carica di emozione, l’architetto Carmine Frongillo racconta il cuore pulsante di “Luna di Miele – Luxury Event”, il grande spettacolo immersivo andato in scena sabato scorso in una delle notti più attese dell’estate partenopea.
Un’esperienza sospesa tra sogno e meraviglia, che ha trasformato la location — allestita come un vero set teatrale a cielo aperto — in un affresco vivente di luci, musica, arte e visioni sceniche. Fra fuochi pirotecnici, effetti speciali, parate oniriche e suggestioni sensoriali, la serata ha incantato il pubblico, portandolo dentro una favola moderna.
«I nostri eventi non si possono raccontare, bisogna viverli — sottolinea Frongillo — perché sono emozioni irripetibili, che parlano direttamente all’anima e restano impresse come un sogno bello, difficile da spiegare ma impossibile da dimenticare».
A firmare il momento clou della serata, la spettacolare performance “Le Spose Bizzarre”, ideata dal visionario stilista Gianni Cirillo, che ha presentato una collezione di abiti nuziali “fuori dagli schemi”, cuciti con sete cangianti, tulle scultorei, intarsi gioiello e volumi teatrali.
“Ho voluto rompere le convenzioni, superare il cliché del classico abito da sposa — spiega Cirillo — per dare forma a un amore più libero, sognante, capace di esprimersi senza barriere, in piena libertà artistica ed emotiva”.
Sulla passerella, modelle-muse hanno incantato il pubblico trasformandosi in creature rare e immaginifiche, sospese tra sogno e realtà, protagoniste di una visione haute couture che è andata ben oltre la moda.
A completare la magia, le incredibili acconciature-scultura e i make-up futuristici firmati dal maestro dell’immagine Filippo Piscopo, che ha dipinto i volti e le chiome delle modelle con cristalli, piume, tocchi cromatici inaspettati e volumi che sfidavano la gravità.
“Ogni dettaglio era un colpo di teatro — racconta Piscopo — perché la bellezza, quando osa, si trasforma in arte viva. Ho voluto che ogni testa raccontasse una storia, che ogni sguardo diventasse narrazione visiva”.
A orchestrare i movimenti sulla scena, la coreografa Monica De Stefano, che ha disegnato una passerella incantata dove le modelle si muovevano tra tappeti di luce, veli fluttuanti, fiori sospesi e atmosfere eteree.
“Ho portato in scena l’incanto dei sogni — svela — trasformando ogni passo in poesia. Volevo che il pubblico si sentisse trasportato in un luogo dove tutto era possibile, dove l’amore e la bellezza parlano la stessa lingua”.
A condurre il racconto della serata, la giornalista Lorenza Licenziati, volto amato dal pubblico, che ha saputo cucire con eleganza e ritmo ogni passaggio dello spettacolo, facendo da trait d’union tra emozione, spettacolo e narrazione.
È stato come raccontare una fiaba contemporanea — spiega — ma anche dare spazio e valore alle tante eccellenze creative del nostro territorio, che spesso lavorano nel silenzio e meritano invece il palcoscenico.
La colonna sonora dell’evento è stata affidata alla selezione raffinata del DJ Nino Spillo, che ha intrecciato beat elettronici a suggestioni oniriche, mentre la voce inconfondibile di Genny ha incantato i presenti con una performance live carica di soul, energia ed eleganza.
Quando la moda incontra il sound giusto — dice Spillo — nasce qualcosa di collettivo, potente, che unisce le persone e trasforma l’evento in una vera esperienza emotiva.
Ad accogliere gli ospiti, un corteo spettacolare di modelle in costumi scenici, maschere e accessori teatrali che ha aperto le danze di una serata pensata come un vero viaggio multisensoriale. Calici di bollicine ghiacciate, profumi mediterranei, note di mandorla e dettagli floreali hanno avvolto i sensi, rendendo l’ingresso in scena un battesimo emotivo.
“Luna di Miele” è il nostro tributo all’amore, alla creatività, alla bellezza che osa e si reinventa — conclude Carmine Frongillo —. Non si tratta solo di spettacolo, ma di lasciare un’impronta nell’anima. La vera luxury-experience è quella che resta nel ricordo, che vibra ancora il giorno dopo, e che ti fa dire: “Io c’ero”.
E così, mentre il cielo partenopeo si accendeva di scintille e riflessi dorati, la notte si chiudeva nel segno della meraviglia. Gli ospiti, ancora rapiti, lasciavano la location con negli occhi il riflesso di un sogno e nel cuore la certezza di aver vissuto una notte che — per una volta — ha trasformato la realtà in poesia.

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