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26 Settembre 2025 - 10:30
Nelle storiche sale di Palazzo Donn’Anna, affacciate sul mare di Posillipo e impregnate di storia e leggende, si è tenuta la presentazione della XX edizione del Premio Masaniello – Napoletani Protagonisti. La Fondazione culturale «Ezio De Felice» ha accolto un incontro che, più che una semplice conferenza stampa, ha assunto i toni di un rito collettivo, capace di ribadire ancora una volta la centralità di Napoli come fucina di passioni, identità e valori condivisi. A dare voce al significato del Premio, ormai giunto a un traguardo che sancisce la sua solidità e la sua continuità, sono stati Luigi Rispoli, presidente dell’AIGE, Umberto Franzese, direttore artistico della manifestazione, e Francesco D’Episcopo, raffinato studioso e presidente della giuria. Le loro parole hanno tracciato il senso profondo di un riconoscimento che non si limita a celebrare meriti individuali, ma diventa affermazione di un patrimonio morale e civile che Napoli custodisce e rinnova di anno in anno. L’annuncio dei premiati ha portato con sé il respiro di due grandi filoni tematici, quasi due anime della città.
Da un lato, quella solidale e cristiana, che riconosce l’opera silenziosa ma instancabile di figure come il geriatra Gaetano Bertani, il presidente della Fondazione San Giuseppe dell’Opera Vestire i Nudi Ugo De Flaviis, la collaboratrice Caritas Angela D’Onofrio e il presidente della Fondazione Rachelina Ambrosini, Tommaso Maria Ferri. Accanto a loro, la presidente del Centro Tutela per famiglie e imprese Monica Mandico, don Luigi Merola con la sua instancabile Fondazione “'A voce d’‘e criature”, Daniela Picariello della cooperativa sociale CIDEF ed Elvira Reale, voce attenta alle dinamiche legislative e sociali. A suggellare questa trama di dedizione collettiva, il riconoscimento all’intero team dell’Oncologia del Cardarelli, simbolo di un impegno che si fa cura, resistenza e speranza.
Ma Napoli, come sempre, non si lascia rinchiudere in un solo volto. Ecco allora l’altra anima, quella artistica e culturale, che il Premio da vent’anni esalta con uguale passione: Maria Mauro, formatasi al Conservatorio di San Pietro a Majella, capace di trasformare la musica in atto di memoria e invenzione; Antonella Morea, attrice, cantante e regista, erede di una tradizione teatrale che sa rinnovarsi; Roberto Russo, scrittore e regista, instancabile tessitore di storie; Pasquale Scialò, raffinato musicologo che indaga la stratificazione sonora della città; e Tommaso Tuccillo, scrittore, attore e pianista, volto poliedrico di un’arte che non conosce confini. Un premio speciale, l’«Unicum Guglielmo il Conquistacuori», è stato poi assegnato ad Alessandro Cotugno, anima di spettacoli itineranti che portano l’incanto tra la gente, restituendo al teatro la sua vocazione originaria: quella di essere strada, incontro e festa.
La consegna ufficiale avverrà al Teatro Sannazaro il 27 settembre alle ore 20.00, in una serata che si annuncia come un vero e proprio affresco della creatività partenopea. Sul palcoscenico, tra musica, danza e teatro, prenderà forma uno spettacolo ideato e diretto da Sasà Imperatore, con le coreografie di Irma Cardano e Cristina Monticelli, le scenografie di Gaia Cuomo e la scultura performativa di Laura Niola. A guidare il pubblico sarà Lorenza Licenziati, voce di un appuntamento che promette emozioni e riflessioni.
In fondo, il Premio Masaniello non è soltanto una cerimonia: è il gesto di una città che si riconosce nei suoi figli, nei medici come negli artisti, nei sacerdoti come nei musicisti, negli intellettuali come nei volontari. È la conferma che Napoli, pur tra contraddizioni e difficoltà, resta un bene dell’anima, una fucina inestinguibile di passioni, di creatività e di resilienza. Un luogo dove il passato si intreccia al presente e dove, proprio come nella figura del pescatore scolpito dal maestro Domenico Sepe, utilizzata come trofeo, l’uomo e la città si sostengono a vicenda, tirando insieme le reti di una speranza collettiva.
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