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L'iniziativa

“Cottovietri”, da Cava de’ Tirreni al successo del Cersaie di Bologna

Artigianalità, design e sostenibilità rappresenta un vantaggio competitivo

“Cottovietri”, da Cava de’ Tirreni al successo del Cersaie di Bologna

L’edizione 2025 del Cersaie di Bologna, 42ª edizione del Salone internazionale della ceramica e dell’arredobagno, ospita anche quest’anno una delle realtà più rappresentative della manifattura campana: Cottovietri, l’azienda cavese che da oltre 45 anni porta nel mondo l’arte del cotto artigianale. Un settore in salute che spinge sull’export. Il comparto ceramico italiano, secondo i dati di Confindustria Ceramica, ha registrato infatti nel 2024 un fatturato complessivo di circa 7,5 miliardi di euro, con vendite di oltre 378 milioni di metri quadrati di piastrelle, di cui l’82% destinato all’estero. Numeri che confermano la leadership mondiale dell’Italia nel settore e la centralità del Cersaie come vetrina internazionale.

In questo scenario, la partecipazione di Cottovietri assume un significato strategico: consolidare rapporti commerciali, aprire nuovi mercati e posizionarsi in un segmento premium, dove la combinazione tra artigianalità, design e sostenibilità rappresenta un vantaggio competitivo. Allo stand (Hall 25, B28), l’azienda presenterà un allestimento immersivo: superfici che raccontano la tradizione mediterranea, smalti che richiamano la luce della Costiera Amalfitana e nuove linee pensate per l’hospitality di alto profilo.

«Il nostro obiettivo è rafforzare la capacità di dialogare con i trend globali senza rinunciare alla nostra identità. La tradizione artigiana resta il cuore di tutto, ma è il design contemporaneo a permetterci di essere competitivi e riconosciuti sui mercati internazionali», sottolinea l’amministratore delegato Antonio Senatore. A questo si affianca il debutto nella nuova sede produttiva di Cava de’ Tirreni, un impianto moderno e più ampio rispetto allo storico stabilimento che segna una nuova fase di crescita, proiettata verso mercati sempre più esigenti e competitivi. Con questo approccio, Cottovietri si conferma esempio di come le radici locali possano trasformarsi in valore globale, all’interno di un comparto che continua a rappresentare una delle eccellenze produttive del Paese.

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