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“Le Belle Notti”, il teatro come rivoluzione generazionale

In scena il 13, 14, 15 e 16 novembre

“Le Belle Notti”, il teatro come rivoluzione generazionale

ROMA. In un tempo in cui il teatro lotta per sopravvivere, tra tagli, disinteresse e crisi culturale il produttore Felice Della Corte compie un atto di pura follia creativa: portare in scena ben 17 giovani attori debuttanti, tra i 17 e i 20 anni, in un allestimento corale che è un inno alla vitalità, alla passione e alla potenza espressiva delle nuove generazioni: il tutto con “Le belle notti" in scena al Teatro Marconi il 13, 14, 15 e 16 novembre alle 21. E che forza, che energia! I ragazzi sprigionano sul palco una carica dirompente, una preparazione sorprendente e una presenza scenica che lascia il pubblico senza fiato. Non c’è un solo momento in cui l’attenzione cali: ogni battuta, ogni gesto, ogni sguardo è parte di un mosaico vivo e pulsante.

A guidare questa esplosione di talento, Claudio Boccaccini, regista di rara sensibilità e intelligenza scenica, che ancora una volta dimostra perché è considerato uno dei grandi maestri del teatro italiano. La sua regia è superlativa. Boccaccini, che ha diretto oltre 150 spettacoli e fondato la scuola di teatro “La Stazione” nel 1987, riesce a trasformare un testo già potente in un’esperienza collettiva, viscerale, che tocca corde profonde.

Il testo, che racconta due occupazioni scolastiche (una nel 1969 e una negli anni 2000) è tenera commedia e feroce riflessione, capace di mettere a confronto due epoche, due generazioni, due modi di ribellarsi. E lo fa con ironia, malinconia e una lucidità che rapisce. Il pubblico ne è conquistato: oltre dieci minuti di standing ovation, applausi scroscianti e commozione palpabile.

Indimenticabile il momento in cui, sulle note di “Let It Be” dei Beatles, scorrono le immagini inedite dei moti del ’68 e della strage di Piazza Fontana. Il silenzio in sala è assoluto, tagliente. Molti piangono. È il teatro che torna a essere rito, memoria, emozione condivisa. E poi, con ironia, il tormentone generazionale di Fausto Papetti, che strappa sorrisi e nostalgia.

La serata è impreziosita dalla presenza di ospiti vip, tra cui il manager Walter Garibaldi e le sorelle Brigitta e Benedicta Boccoli.

“Le Belle Notti” è più di uno spettacolo: è una dichiarazione d’amore al teatro, alla gioventù, alla memoria e alla speranza. È la prova che proporre spettacoli professionali e ben concepiti è ancora possibile, e che proprio i giovani (spesso bistrattati) possano essere i protagonisti di una rinascita culturale.

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