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Il personaggio

Dennis Sepe, il “life coach” che aiuta a sentirsi positivi

Il giovane, soprannominato “Il pazzo del ventunesimo secolo”, mette a disposizione la sua capacità empatica per chi è demotivato

Dennis Sepe, il “life coach” che aiuta a sentirsi positivi

Dennis Sepe, “Il pazzo del ventunesimo secolo” è un giovane dalle idee molto chiare, vuole aiutare le persone, mettendo a servizio la sua capacità empatica per sostenere chi ha bisogno.

«Fin da piccolo ho capito che ero diverso, che mi stava a cuore il bene di chi aveva attorno. Che il benessere degli altri mi faceva felice. Mi rendeva fiero sostenere gli altri. Oggi tutto è cambiato, persino il concetto di amicizia e la modalità di estrinsecarsi di questa, una volta era vista come un legame solido, basato su fiducia, condivisione e sostegno quotidiano. Nel nostro tempo sembra che spesso sia filtrata dallo schermo, dai like, dalle apparenze sui social, e questo può farla sembrare condizionata da “quanto sembri cool” piuttosto che da “quanto ti senti accettato per quello che sei».

«Questo nuovo aspetto delle relazioni - prosegue - crea frustrazione, solitudine e spaesamento, soprattutto nei giovani, questa cosa mi fa molto pensare. Nel mio piccolo sto cercando di fare la differenza vorrei fare qualcosa per aiutare chi sta male attraverso i miei contenuti che sembrano spensierati e leggeri ma che nascondono sostegno per tanti».

Non bisogna pensare che per chiedere aiuto sia necessario toccare il fondo. A volte le persone non stanno necessariamente male, ma più che altro si sentono imbrigliate in situazioni di insoddisfazione generale. Un percorso con un “life coach”, come si propone di essere Dennis Sepe potrebbe essere efficace.

«Mentre gli altri assecondano la logica attuale di apparenza a tutti costi e di profondo egoismo e si concentrano solo sui propri obiettivi, desideri, gratificazioni immediate, senza chiedersi come gli altri si sentano. Mentre impera una assoluta mancanza di solidarietà, in quanto non ci si sente toccati dalle difficoltà altrui perché “non fanno parte della mia storia” o perché “non mi portano nulla”, io decido di sostenere gli altri e di cercare di fare qualcosa per chi si sente in difficoltà, da questo mood controcorrente viene il nome “Il pazzo del ventunesimo secolo”. Può capitare di sentirsi bloccati, come si ci fosse qualcosa nella vita di tutti i giorni o nel modo di fare le cose che, per quanto ci si sforzi, non permette di raggiungere i risultati che gli individui vorrebbero ottenere o che pensano di meritare. In altri casi, invece si vogliono migliorare delle situazioni già positive e soddisfacenti per ottenere dei risultati ancora più performanti. «Insieme a me si possono elaborare delle strategie per passare ad un livello superiore di accettazione - precisa Dennis Sepe - tante persone mi scrivono: alcuni per consigli pratici, altri perché stanno davanti ad un bivio, fin ora ho aiutato tante persone a stare meglio, voglio fare sempre di più, aver aiutato anche solo una di queste persone è per me sufficiente per andare avanti in questa missione

».

 

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