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elezioni in francia
30 Giugno 2024 - 20:46
Marine Le Pen, leader di RN
ROMA. Il Rassemblement National è in vantaggio nel primo turno delle storiche elezioni legislative che potrebbero aprire le porte del Governo all’estrema destra. Con il 34,2-34,5 per cento dei voti, il partito di Jordan Bardella e Marine Le Pen e i suoi alleati sono in vantaggio sul Nuovo Fronte Popolare che unisce la sinistra, che ha ottenuto il 28,5-29,1 per cento, molto più avanti dello schieramento di Emmanuel Macron al 20,5-21,5 per cento: il tutto secondo gli exit poll Ipsos e Ifop. Secondo una stima di Ipsos fatta sui 539 collegi elettorali della Francia continentale, al primo turno delle legislative verrebbero eletti tra 65 e 85 deputati mentre al secondo turno ci sarebbero potenzialmente da 285 a 315 triangolari e da 150 a 170 duelli.
Il rassemblement National sarebbe presente in 390-430 collegi elettorali, la sinistra in 370-410, la vecchia maggioranza in 290-330 e Lr in 70-90. «La democrazia ha parlato e il blocco macronista è stato praticamente cancellato. I francesi hanno dimostrato la loro voglia di voltare pagina con 7 anni di potere sprezzante e corrosivo. È un segno di fiducia che ci onora e ci obbliga» ha detto Le Pen. «Una sconfitta pesante e innegabile per Emmanuel Macron» dice Jean-Luc Mélenchon, leader de La France Insoumise, del primo turno delle elezioni legislative francesi. Il tutto mentre Macron chiede un «grande blocco» al secondo turno contro il Rassemblement National. «È giunto il momento di un grande blocco chiaramente democratico e repubblicano per il secondo turno - ha detto Macron -. L’elevata partecipazione al primo turno testimonia l’importanza di questo voto per tutti i nostri compatrioti e il desiderio di chiarire la situazione politica che ci obbliga a scegliere». E Raphaël Glucksmann, leader della Place Publique, rivelazione della sinistra alle elezioni europee del 9 giugno, annuncia che «sosterremo il candidato in grado di battere il Rassemblement National al secondo turno delle legislative francese, a prescindere dalle divergenze». Intanto in Europa spunta un nuovo gruppo sovranista presentato dal premier ungherese Viktor Orban, dall’ex primo ministro ceco Andrej Babiš e da Herbert Kickl, liberal-populista austriaco. Uno schieramento al quale guarda con interesse Matteo Salvini.
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