Cerca

emergenza carceri

Scarcerazione anticipata, Governo al lavoro

Allo studio domiciliari o affidamento in prova per chi deve scontare pene residue di un anno

Scarcerazione anticipata, Governo al lavoro

ROMA. Domiciliari o affidamento in prova per i detenuti condannati che devono scontare pene residue entro un anno per reati non ostativi. Il ministero della Giustizia continua a lavorare sulla proposta emersa il 7 agosto in occasione dell’incontro del Guardasigilli con i Garanti dei reclusi teso a discutere del contrasto al sovraffollamento carcerario. Il tutto mentre le tensioni nei penitenziari non si placano: una evasione di un detenuto ad Avellino, poi ripreso: un incendio in cella a Pescara; disordini a Torino con sei agenti di polizia penitenziaria feriti; un suicidio a Parma; un agente della polizia penitenziaria aggredito a Ivrea.

Ma c’è chi frena. «Non c’è all’ipotesi del Governo alcuna misura svuota carceri. Il tana libera tutti non rieduca, non riabilita, non garantisce sicurezza: è il già tristemente visto e stancamente vissuto del passato e che ci ha regalato l’attuale situazione» dice Andrea Delmastro delle Vedove, deputato di Fratelli d’Italia e sottosegretario di Stato alla Giustizia. «Il Governo continua è impegnato in un imponente piano di edilizia penitenziaria con lo stanziamento di somme mai viste e nel trattamento del detenuto, avendo completamente saturato le piante organiche degli educatori. Trattamento e rieducazione si fanno con gli educatori, non con i colpi di spugna. Il sovraffollamento si combatte con il piano di edilizia carceraria, non con la resa».

Pietro Pittalis, vicepresidente della commissione Giustizia a Montecitorio e segretario regionale di Forza Italia in Sardegna ai microfoni dei Gr Radio Rai, è chiaro: «Che il problema delle carceri sia drammatico non è una novità per noi di Forza Italia ed è la ragione per la quale abbiamo lanciato in queste settimane l’iniziativa “Estate in carcere”. L’obiettivo è monitorare le condizioni degli istituti penitenziari e proporre le soluzioni migliori per alleviare il problema del sovraffollamento e dei suicidi». Duro Ivan Scalfarotto di Italia Viva: «Il problema è che né il sovraffollamento né l’intollerabile catena dei suicidi, che non accenna a fermarsi, possono attendere il fantomatico piano di edilizia penitenziaria promesso da Delmastro che, se mai vedrà la luce, richiederà anni per essere realizzato».

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Il Roma

Caratteri rimanenti: 400

Logo Federazione Italiana Liberi Editori