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17 Settembre 2024 - 11:52
BRUXELLES. Questi i sei vicepresidenti esecutivi della Commissione Europea guidata da Ursula Von Der Leyen. La nomina deve essere formalizzata dal Parlamento Ue. Teresa Ribera, vicepresidente esecutiva per una Transizione pulita, giusta e competitiva. Henna Virkkunen, vicepresidente esecutiva per la sovranità tecnologica, la sicurezza e la democrazia. Stephane Sejourné, vicepresidente esecutivo per la prosperità e la strategia industriale. Kaja Kallas, vicepresidente esecutivo e Alto Rappresentante per la politica estera e di difesa. Roxana Minzatu, vicepresidente esecutivo per le Persone, le competenze e la formazione. Raffaele Fitto, vicepresidente esecutivo per la coesione e le riforme.
"L'incarico affidato a Raffaele Fitto riflette l'importanza di un paese fondatore come l'Italia ma ho guardato anche alla composizione del Parlamento europeo, dove Ecr ha due vicepresidenti", ha affermato la commissaria nella conferenza stampa dopo l'incontro con la Conferenza dei presidenti del Parlamento europeo.
"La nomina di Raffaele Fitto a vicepresidente esecutivo della Commissione europea è un'ottima notizia che conferma la credibilità ed il ruolo di peso che l'Italia svolge e continuerà a svolgere in Europa! Un successo del governo. Congratulazioni Raffaele!", scrive su X il ministro degli Esteri Antonio Tajani.
Ieri il colpo di scena nella formazione della Commissione von der Leyen bis. Il commissario al Mercato Interno e all'Industria, il francese Thierry Breton, candidato per un secondo mandato e in predicato di assumere il portafoglio della politica industriale in materia di difesa, si è dimesso con effetto immediato, pubblicando una lettera di fuoco contro la presidente della Commissione Ursula von der Leyen.
Le accuse di Breton
In sostanza, Breton accusa von der Leyen di aver chiesto al presidente francese Emmanuel Macron di cambiare candidato, promettendo in cambio alla Francia un incarico migliore. La mossa di von der Leyen sarebbe dovuta a "ragioni personali", ha scritto Breton, accusando la presidente di non averne mai parlato con lui. Per Breton la vicenda sarebbe l’ennesima prova di una gestione "carente" da parte di von der Leyen. L’Eliseo ha comunque indicato al posto di Breton Stéphane Séjourné, già capogruppo di Renew Europe a Strasburgo e ministro degli Esteri. La Francia, hanno indicato fonti dell’Eliseo, dovrebbe avere "un portafoglio chiave, incentrato sui temi della sovranità industriale e tecnologica e della competitività europea".
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