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Medioriente in fiamme
07 Ottobre 2024 - 18:43
Netanyahu: «Obbligati a riportare indietro i nostri ostaggi». Hamas: «La battaglia di logoramento del nemico continua»
ROMA. Mentre continuano gli attacchi al Libano e a Gaza, e con Hamas, Hezbollah e gli Houthi che lanciano razzi e missili contro lo Stato ebraico, Israele commemora oggi il primo anniversario dell'attacco del 7 ottobre con veglie e cerimonie in tutto il Paese per ricordare le centinaia di vittime, le decine di ostaggi e i soldati feriti o uccisi nel tentativo di salvarli.
Alla stessa ora, le famiglie degli ostaggi ancora detenuti a Gaza - circa 100, un terzo dei quali sarebbero morti - si sono riunite davanti alla residenza del primo ministro Benjamin Netanyahu a Gerusalemme per alzarsi in piedi durante una sirena di due minuti, replicando un'usanza delle date più solenni del calendario israeliano, il Giorno della Memoria e del Ricordo.
HAMAS: LA BATTAGLIA PROSEGUE. "È passato un anno dall'operazione più professionale e di successo dell'era moderna" avvenuta dopo che "il nemico era impegnato in insediamento, giudaizzazione e aggressione contro i prigionieri palestinesi", sostiene intanto Abu Obeida, il portavoce delle Brigate al Qassam, ala militare di Hamas nella Striscia di Gaza, in un messaggio video trasmesso dall’emittente Al Jazeera nell'anniversario dell'attacco del 7 ottobre.
"La nostra scelta è quella di continuare una lunga e dolorosa battaglia di logoramento con il nemico, e le battaglie hanno dimostrato il successo di questa opzione”, ha continuato, aggiungendo: "Se e gli omicidi mirati fossero una vittoria, la resistenza contro l’occupazione sarebbe già finita”.
Il destino degli ostaggi israeliani “è soggetto alla decisione del governo di occupazione e non escludiamo che il loro dossier finisca in un tunnel senza uscita", continua Abu Obeida. Il portavoce sostiene che Israele “sopravvive appeso alle corde della solita Amministrazione Usa, che senza dubbio verranno tagliate con il passare del tempo”.
NETANYAHU: RIPORTEREMO INDIETRO GLI OSTAGGI. "In questo giorno, in questo luogo e in molti luoghi del nostro Paese, ricordiamo i nostri morti, i nostri ostaggi, che siamo obbligati a riportare indietro, ed i nostri eroi caduti in difesa della patria e della nazione. Abbiamo attraversato un terribile massacro un anno fa", ha dichiarato il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, in una nota.
MISSILE INTERCETTATO DALLO YEMEN. E' stato intanto intercettato un missile terra-terra lanciato dallo Yemen in direzione di Israele. Lo rendono noto le forze israeliane (Idf) dopo che nella parte centrale di Israele sono tornate a suonare le sirene dell'allarme antiaereo. Il missile è stato abbattuto con il sistema di difesa Arrow che intercetta il proiettile mentre è ancora fuori dall'atmosfera. Il missile lanciato dagli Houti dello Yemen era diretto a Tel Aviv, precisa l'Idf.
HAMAS ALL'ATTACCO. Secondo quanto ha reso noto l'Idf in un comunicato in occasione dell'anniversario Hamas aveva "pianificato di lanciare un'ampia raffica di razzi contro Israele questa mattina, ma i suoi piani sono stati sventati "dopo aver individuato i preparativi da parte dell'organizzazione terroristica Hamas di aprire il fuoco su Israele".
I caccia israeliani hanno colpito diversi lanciarazzi e tunnel in tutta Gaza poco prima delle 6,30 del mattino, ora in cui Hamas aveva pianificato di lanciare i razzi. Il gruppo islamista è riuscito a lanciare solo quattro razzi nella zona di Sufa, tre dei quali sono stati intercettati mentre il quarto è caduto in una zona aperta.
Le sirene d'allarme sono scattate a Tel Aviv a seguito del lancio di razzi dalla Striscia di Gaza, hanno riferito i media israeliani, precisando che Hamas ha rivendicato il lancio di due razzi M90 contro la capitale dello Stato ebraico nel primo anniversario del 7 ottobre. Due le persone rimaste ferite, ha riferito il Magen David Adom - il servizio nazionale di primo soccorso israeliano - precisando che si tratta di due donne sui 30 anni che sono state portate all'ospedale Asaf Harofeh.
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